Coronavirus, imprenditori di bar e ristoranti incontrano il sindaco di Imola Panieri
Una delegazione di imprenditori imolesi dei settori bar e ristorazione, su spinta di Confartigianato Bologna Metropolitana, ha incontrato nel tardo pomeriggio di ieri il sindaco di Imola, Marco Panieri, per esprimere il proprio disagio e il proprio atteggiamento di fronte alla situazione in atto e in previsione della definizione delle prossime misure per il contenimento della pandemia da Covid-19. «Ci sono settori che hanno visto azzerate le loro attività, altri che sono stati pesantemente penalizzati. Penso al mondo della ristorazione e dei bar che tra aperture e chiusure difficilmente potrà reggere a lungo – afferma Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna Metropolitana -. Settori che in questi mesi, però, sono stati capaci di rimboccarsi le maniche. Dispiace apparire come gli untori di turno, quando, invece, anche la scienza dimostra che i focolai maggiori oggi si creano in famiglia e nei luoghi con maggiore assembramento. Un bar o un ristorante che rispetta le regole non è certo un rischio per la salute. Chiediamo al sindaco di Imola di farsi portavoce verso i livelli superiori, in particolare verso il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di tutto il disagio di questi operatori e del rischio che se non vi saranno interventi efficaci si vada verso una deriva pericolosa per la tenuta sociale del Paese. Nelle prossime ore vi sarà un nuovo Dpcm con le misure per le future settimane, forse mesi. Ebbene chiediamo che questi operatori siano considerati alla stregua di tante altre attività che possono continuare ad operare, e in mancanza di ciò che i ristori siano veloci e commisurati al danno, gli strumenti per quantificare la perdita di fatturato ci sono».
Sono poi stati gli operatori a scendere nel dettaglio e ad esprimere tutta la loro preoccupazione per la situazione in essere. A cominciare dalle regole. «Noi condanniamo ogni fuga in avanti, ma in questi momenti è assolutamente necessario evitare qualsiasi forma di concorrenza sleale, se a noi chiedono precisi comportamenti per garantire la sicurezza non capisco perché lo stesso non debba essere fatto per qualsiasi altra attività che abbia un rapporto diretto con la clientela. La salute non guarda ai codici, non ci possono essere figli e figliastri. Le regole ci sono, è giusto tutelare la salute, ma queste regole devono valere per tutti. Siamo noi i primi a chiedere controlli più stringenti e puntuali». In merito alle azioni da mettere in campo gli operatori si augurano che «anche a livello comunale possano essere messe in atto iniziative per aiutare le attività. Ad aprile avremo la formula Uno, se la situazione sanitaria lo permetterà, ci piacerebbe essere messi anche noi in condizione di potere intercettare una parte di tifosi e addetti ai lavori che il Circus si porta dietro. Nello stesso tempo si potrebbe pensare di rendere stabili e, se possibile, ampliare i dehor per permettere di aumentare le sedute rispettando le regole di sicurezza».
Infine, è arrivata la risposta del sindaco Panieri. «Il Comune è vicino alle attività economiche, ben consapevole che insieme all’emergenza sanitaria ce n’è un’altra economica e sociale. Si è scelta la strada del dialogo e del confronto, e da parte nostra c’è la massima disponibilità e vicinanza agli operatori economici nel fare un percorso comune per ricercare soluzioni e portare avanti le richieste anche a livello sovra comunale. Dall’incontro sono emersi tre punti fermi. Il primo è quello della coesione fra operatori ed istituzioni, il secondo è quello del rispetto delle regole con la richiesta di maggiori controlli contro i furbetti, e su questo ho confermato il massimo impegno da parte nostra, ed il terzo è rappresentato dal coinvolgimento degli interlocutori istituzionali di rango sovra comunale. A questo proposito ho espresso la disponibilità a farmi portavoce delle richieste, peraltro già note, di misure sempre più mirate ed adeguate per sostenere un settore che è fortemente in difficoltà. Da parte del Comune c’è la piena disponibilità ad estendere nel tempo tutte le misure di sostegno attualmente in atto, in materia di dehor, occupazione suolo pubblico, Tari e semplificazione burocratica». (da.be.)