Coronavirus, a Imola in lieve calo contagi e ricoveri. I positivi nei dieci comuni. Vaccinazioni: il portale regionale
Sono 34 i nuovi casi positivi registrati nelle ultime 24 ore dall”Ausl di Imola ma su poco meno di 400 tamponi (tra antigenici e molecolari. Dei nuovi casi 12 sono asintomatici, individuati tramite tracciamento, 21 erano persone già in isolamento.
Nessun guarito e nessun decesso oggi, quindi i casi attivi (malati/positivi) totali nel circondario imolese risalgono leggermente a 984. Ridiscendono, seppur di poco, le persone ricoverate: sono 60 (-6) nel Santa Maria della Scaletta e 15 (-1) nelle terapie intensive di Bologna, mentre rimangono 15 all”OsCo di Castel San Pietro Terme.
A corredo delle tabelle diffuse per l’analisi settimanale insieme ai sindaci del Distretto, l’Azienda sanitaria annota, cauta, che per il circondario imolese prosegue il “lieve calo della curva dei nuovi casi settimanali” così come registra una minor pressione del Covid sugli ospedali con una “lieve decrescita dei ricoveri ordinari ma un aumento dei ricoveri in terapia intensiva”.
I casi attivi ad oggi nei dieci comuni (numeri assoluti e tasso su 1.000 abitanti):
Imola 563 tasso 8,0
Castel San Pietro 129 tasso 6,2
Medicina 87 tasso 5,2
Mordano 29 tasso 6,1
Castel Guelfo 23 tasso 5,1
Dozza 38 tasso 5,7
Casalfiumanese 11 tasso 3,2
Fontanelice 11 tasso 5,6
Borgo Tossignano 30 tasso 9,1
Castel del Rio 8 tasso 6,5
Totale Ausl Imola 929 tasso 6,9 (da considerare che sono stati refertati anche 55 residenti fuori territorio)
Nel resto dell’Emilia Romagna leggero calo dei contagi e tre pazienti in meno nelle terapie intensive ma in crescita i ricoveri nei reparti ordinari e altri 64 morti, tra cui un 49enne nel Bolognese e un 44enne nel Piacentino. In terapia intensiva sono ricoverate 232 persone (-3), e negli altri reparti Covid 2.696 pazienti (+12).
I nuovi positivi sono 1.506, di cui 773 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening, 667 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. La situazione per provincia vede Bologna in testa con 325 casi (a cui vanno aggiunti i 34 di Imola), poi Rimini (200), Modena (192), Piacenza (142), l’area di Cesena (137), Reggio Emilia (136), Ferrara (100), Ravenna (90), il territorio di Forlì (77), la provincia di Parma (73). Le persone complessivamente guarite 647, risalgono quindi i casi attivi oggi 57.177.
La complessa battaglia contro il virus ora si sta giocando sul fronte delle vaccinazioni. A Imola ieri sono state somministrate 156 dosi tra cui 25 ad anziani ospiti della cra Venturini mentre oggi sono circa 165 le vaccinazioni programmate per oggi, in parte anche su ospiti ed operatori della cra Cassiano Tozzoli (casa Alzheimer). E domani la tabella di marcia dovrebbe toccare anche la cra Baroncini. La priorità è stata data alle tre strutture pubbliche (Venturini gestita da Seacoop, le altre due dall’Asp) nelle quali sono ad oggi attivi gravi focolai tra ospiti e personale (nella cra Venturini ci sono già state 23 vittime, 2 nella Cassiano Tozzoli e 9 nella Baroncini).
L’Emilia Romagna ha attivato oggi all’indirizzo https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid un portale costantemente aggiornato “minuto per minuto”, sulla falsariga di quello del ministero della Salute, con il numero dei vaccini fatti a livello regionale, suddivisi per genere e classi d’età. “Un elemento di trasparenza per monitorare l”andamento della vaccinazioni che, anche oggi, registra un incremento significativo”, ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Una risposta a chi lamenta un ritmo troppo lento delle vaccinazioni.
Il piano della Regione concordato con il Ministero, prevede una prima fase, fino a fine febbraio, dedicata a mettere in sicurezza medici, infermieri e tutti coloro che lavorano nella sanità regionale nonché operatori e anziani delle cra. In totale oltre 180mila persone. Dopo la prima somministrazione, seguirà la seconda di richiamo, nell’arco dei 18-23 giorni successivi. A partire da marzo, l’allargamento della campagna ad altre categorie a rischio e al resto della popolazione (ad esempio gli over 80). (l.a.)