A Imola e circondario cresce il numero dei Neet
Aumenta il numero dei giovani fra i 16 e i 25 anni di Imola e del circondario che non studiano e non lavorano. A lanciare l’allarme è l’associazione Primola, che nei giorni scorsi ha presentato la quinta edizione della Ricerca giovani del circondario imolese, curata dal proprio gruppo di ricerca e progettazione, guidato da Alessio Ferri, con la collaborazione dello studente in Economia e commercio Simone Sermenghi e con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Imola.
Su un campione di 201 giovani fra i 16 e i 25 anni, la percentuale dei cosiddetti Neet (Not in education, employment or training, cioè giovani che non studiano e non cercano lavoro) è salita, tra il 2018 e il 2020, dal 5 al 14%, e «questo dipinge una grave situazione per il benessere economico dei giovani in genere – è convinta l’associazione -. Riteniamo che si debba urgentemente invertire il trend». Anche perché, in parallelo e per effetto dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, la percentuale dei lavoratori è scesa dal 34% al 29% e quella degli studenti lavoratori dal 17% al 12%. «La pandemia ha ridotto l’offerta di lavoro – osserva Primola -. E il blocco dei licenziamenti imposto dal governo non obbliga i datori di lavoro a rinnovare i contratti in scadenza. Molti giovani hanno contratti di lavoro precari e pertanto sono stati colpiti ugualmente». Insomma, «in complesso si può dire che la situazione è peggiorata», conclude amaramente l’associazione. (lu.ba.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» dl 24 dicembre.