Coronavirus, 5 morti nel circondario di Imola. Positivo Rossi, direttore Ausl. Cra Venturini: “Nessuna valutazione negativa dei tre medici”
Anche oggi il numero delle guarigioni (48) supera di molto quello delle nuove positività (27) registrate dall”Ausl di Imola. Dei nuovi casi positivi odierni, di cui 15 asintomatici, 12 individuati tramite tracciamento, 10 erano già isolati e 3 riferibili a focolai già noti. Scendono così a 957 i casi attivi (malati/positivi) nei dieci comuni del circondario imolese. Tra questi anche il direttore generale dell”Ausl di Imola, Andrea Rossi, risultato positivo al Coronavirus.
Inoltre calano a 73 (-9) i ricoverati nei reparti Covid dell”ospedale di Imola e rimangono 15 quelli dell”OsCo Covid di Castel San Pietro Terme e 11 nelle terapie intensive di Bologna.
Un numero, quest”ultimo, che dovrà essere rivisto al rialzo, però, dato che il team manager e campione motociclistico Fausto Gresini è stato ricoverato nel pomeriggio in terapia intensiva al Maggiore per un aggravamento delle sue condizioni dovute al Covid.
Sempre oggi si registrano anche ulteriori cinque vittime per il circondario imolese. Si tratta di tre uomini, un imolese di 90 anni, uno di Borgo Tossignano di 88 anni, uno di Dozza di 82 anni, e due donne, una medicinese di 85 anni e una di Castel San Pietro Terme di 80.
Analoga la situazione in Emilia Romagna dove oggi i nuovi positivi sono 1.427 e le guarigioni 2.113. I casi attivi scendono a 56.057, il 95% dei quali in isolamento domiciliare visto che non necessitano di cure particolari. Crescono, però, i ricoveri: i pazienti in terapia intensiva sono 230 (+9 rispetto a ieri) e 2.641 quelli negli altri reparti Covid (+43). Inoltre ci sono 69 vittime, tra cui un uomo di 59 anni di Forlì-Cesena. Dei nuovi contagiati, 590 sono asintomatici individuati grazie agli screening e al contact tracing. La situazione nelle province vede Bologna in testa con 241 nuovi casi (a cui vanno aggiunti i dell’imolese), poi Ravenna (237) e Modena (190); a seguire Rimini (153), Reggio Emilia (139), Piacenza (124), Ferrara (121), Parma (92). Poi il territorio di Forlì (56), quindi Cesena (47).
Nel corso della Commissione consigliare Sanità del Comune di Imola, tenutasi ieri, è stata dettagliata la riorganizzazione messa in atto nella casa residenza anziani (cra) Venturini. Struttura pubblica in accreditamento alla Seacoop, la più grande del circondario, nella quale nelle settimane scorse si era evidenziato un preoccupante focolaio tra ospiti ed operatori che ha colpito oltre la metà degli anziani e ha fatto già 12 vittime.
La vicenda ha visto l’attivazione di un’unità di crisi e la costituzione di 3 nuclei Covid e 1 nucleo sospetti tra piano terra e primo piano e 2 nuclei No Covid al secondo piano, con “separazione del personale assistenziale dedicato”.
Nonché la sospensione temporanea dei tre medici di medicina generale fino ad ora convenzionati con la struttura, che ha fatto molto discutere. Il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria imolese Andrea Neri e il direttore del Distretto Alberto Minardi, coordinatore dell”unità di crisi della cra, hanno precisato che questa decisione “non significa una valutazione negativa sul versante qualitativo dell”assistenza prestata”. La prova sarebbe che “l”Ausl sta valutando di reimpiegarli in altre attività sul territorio”.
A motivare il tutto sarebbe stata invece l’esigenza di “garantire un”assistenza medica univoca e continuativa, affidando la responsabilità clinica degli ospiti agli specialisti geriatri aziendali, già esperti anche in ambito Covid”. L’Azienda usl avrebbe anche aumentato le “ore medico” assegnate alla struttura da 28 a 56 a settimanali e ridotto gli assistiti ai geriatri stessi da cento (precedentemente presenti al piano terra e al primo piano) a circa ottanta, affidando i 20 ospiti dell’area No Covid del secondo piano ad un altro professionista dipendente della Ausl. (l.a.)
Nella foto Andrea Rossi