Autocertificazioni false per ottenere i buoni spesa Covid, venti persone indagate
I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, nell’ambito del dispositivo di vigilanza predisposto per far fronte all’emergenza sanitaria, economica e sociale in atto, hanno avviato specifici controlli nei confronti dei beneficiari dei buoni spesa erogati dai Comuni alle famiglie in difficoltà e destinati all”acquisto di generi alimentari e di prima necessità.
Le attività di verifica, svolte con riferimento ai dati acquisiti presso il Comune di Castel San Pietro, hanno finora riguardato oltre 300 posizioni, mediante il riscontro delle informazioni dichiarate in sede di autocertificazione da parte dei richiedenti, con riferimento sia ai medesimi che a ciascun componente del relativo nucleo familiare. I controlli, condotti nello specifico dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Imola, hanno permesso di accertare la presentazione da parte di 20 persone di autocertificazioni riportanti dati non veritieri in ordine alla posizione reddituale e quindi non compatibili con i requisiti dell”avviso pubblico indetto dall”ente erogante.
Nel corso dei controlli svolti dalle Fiamme Gialle imolesi, inoltre, è emerso che uno dei richiedenti stava percependo indebitamente anche il reddito di cittadinanza.
Per questo motivo lo stesso è stato deferito alla Procura della Repubblica di Bologna.
Le irregolarità riscontrate saranno sanzionate amministrativamente per un valore pari all’indebito importo percepito, che può superare i 500 euro, e saranno segnalate al Comune di Castel San Pietro per il recupero dei contributi erogati. « Il meccanismo del bando per i buoni spesa prevedeva che ogni partecipante autocertificasse la propria posizione e che le dichiarazioni fornite corrispondessero al vero – spiega il sindaco di Castel San Pietro Terme Fausto Tinti –. Un metodo con cui siamo riusciti ad aiutare 314 famiglie. Ovviamente, i “furbetti” devono essere repressi e ci congratuliamo con la Guardia di Finanza per il lavoro svolto con successo. Sarà nostra cura cercare di recuperare i crediti frodati». (da.be.)
Foto concessa dalla guardia di finanza