Coronavirus, Stefano Pasquali e Gabriele Peroni i primi a vaccinarsi a Imola: “Emozionati e felici”. Oggi 72 nuovi positivi e ricoveri in aumento
Tanta emozione oggi tra gli operatori sanitari di Imola che oggi hanno partecipato al Vaccine-Day, sia per coloro che vaccinavano sia per chi riceveva la prima dose del Pfizer-BioNtech contro il Sars-Cov 2.
I primi a vaccinarsi sono stati Stefano Pasquali e Gabriele Peroni, rispettivamente primario del reparto di Medicina Covid dell’ospedale di Imola e direttore del Dipartimento di Sanità pubblica, a rappresentare due delle prime linee che da mesi combattono contro il Coronavirus. Insieme a loro altri 23 tra medici (come Valeria Palmonari del Pronto soccorso) e infermieri.
Le operazioni di vaccinazione si sono svolte come previsto all’interno del Medical Center dell’Autodromo messo a disposizione da ConAmi, Formula Imola e Comune. Presente anche il sindaco di Imola, Marco Panieri, che ha ringraziato tutti gli operatori sanitari per il loro duro lavoro di quest”anno.
“Sono davvero emozionato e felice, perché fino ad oggi abbiamo solo inseguito la malattia, la polmonite e tutte le molte altre complicanze, ma è con la vaccinazione che potremo sconfiggere il virus. Vaccinarsi è un dovere morale per ogni operatore sanitario” ha commentato Pasquali.
L”avvio della campagna vaccinale vera e propria sugli operatori ospedalieri e socio-sanitari prenderà avvio nella prima settimana di gennaio; il piano dell’Ausl ne prevede circa 80 al giorno; dopo 21 giorni dalla prima dose sarà programmato l”appuntamento per la seconda inoculazione.
“I vaccini sono i veri protagonisti della moderna medicina, e solo grazie alla loro introduzione si sono sconfitte malattie contagiose e spesso letali, ma occorre continuare a mantenere comportamenti di massima prudenza fino a quando non si otterrà una copertura vaccinale della popolazione che permetta l”immunità collettiva” ha ricordato Peroni.
Nel frattempo, infatti, prosegue l’attività di routine contro il virus: oggi sono stati refertati 72 nuovi positivi dall”Ausl di Imola, di cui 44 asintomatici, 41 persone individuati tramite tracciamento, 21 erano già isolati e 12 riferibili a focolai già noti. Fortunatamente non vengono registrati decessi così come accade oramai da un paio di giorni, però neppure guarigioni pertanto risalgono a 1.167 i casi attivi (malati/positivi).
Purtroppo si registra anche una crescita nei ricoveri: 83 (+5) nei reparti Covid del Santa Maria della Scaletta e 15 (+2) in OcCo a Castel San Pietro; 7 (+1) in terapia intensiva a Bologna.
Leggermente diversa la situazione nel resto dell’Emilia Romagna dove i pazienti ricoverati in terapia intensiva calano 210 (-4) e quelli negli altri reparti Covid 2.609 (-21). Ma si allunga l’elenco dei morti con 69 registrati oggi (alcuni riguardano persone morte nei giorni scorsi), tra cui tre donne di 42, 46 e 53 anni.
Inoltre i nuovi casi positivi refertati sono 1.283, per metà asintomatici, 333 dei quali individuati grazie all”attività di contact tracing. “Nei giorni festivi i tamponi vengono effettuati nei casi maggiormente necessari, in presenza di sintomi o situazioni nelle quali l”esito positivo è spesso atteso. Non lo si può quindi prendere come dato relativo a una tendenza generale: si tratta infatti di un campione ristretto, molto specifico e legato soprattutto a casi nei quali fare il tampone è strettamente indispensabile” precisano dalla Regione.
Guardando alle singole province Bologna è ancora una volta in testa con 279 nuovi casi (a cui vanno aggiunti i 72 di Imola), seguita Modena con 254 e Rimini (211), poi Reggio Emilia (138), Ravenna (133), Cesena (99), Ferrara (35), Forlì (33), Piacenza (26) e Parma (3). Le guarigioni sono 326.
I casi attivi oggi risalgono quindi a 58.175. (l.a.)
Nella foto Stefano Pasquali