Terremerse e le nocciole, nell’imolese vari sondaggi
Terremerse ha avviato in estate un importante progetto, per la messa a dimora di 600 ettari di nocciolo in 5 anni nelle regioni maggiormente vocate per questa coltura, tra cui l’Emilia Romagna. Si tratta di una pianta caratterizzata da notevole rusticità e, quindi, riduce i rischi legati ai cambiamenti climatici, con una grande domanda dell’industria.
Il Progetto Nocciolo rappresenta la volontà di Terremerse di diventare attori di una filiera di qualità, tracciabile, 100% italiana. «Nel territorio imolese abbiamo avuto tante manifestazioni d’interesse in questi mesi – spiega il presidente Marco Casalini – e siamo fiduciosi che varie di queste interlocuzioni possano trasformarsi in impianti. D’altronde si tratta di una coltura che nei prossimi anni potrà dare diverse soddisfazioni ai nostri soci. Ha un impatto ambientale positivo, costi di gestione molto bassi grazie all’elevata meccanizzazione e quindi una resa alta. Abbiamo previsto un supporto finanziario agli imprenditori che vorranno fare questi impianti, attraverso alcune convenzioni che abbiamo costruito con le banche». (c.f.)