Coronavirus, proposta della Uisp per somministrare i vaccini negli impianti sportivi
Domani, domenica 27 dicembre, in tutta Italia sarà il V-day, ovvero il giorno il cui verranno somministrate le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNtech anti Covid-19 ai sanitari impegnati nella lotta contro il virus. Così ovviamente anche in Emilia-Romagna ed a Imola è stata identificata come sede il Centro Medico dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari.
Sul tema, però, è intervenuta anche la Uisp Comitato territoriale di Imola e Faenza, con un comunicato congiunto insieme a SportUp e Deai (società di gestione del complesso sportivo “Enrico Gualandi”) che riportiamo integralmente qui sotto.
«Non possiamo che essere contenti per l’inizio della campagna di vaccinazione anti Covid-19, che ci auguriamo possa scongiurare un ulteriore peggioramento di una situazione già molto difficile da sostenere e possa farci incamminare verso la normalità quanto più velocemente possibile. Riteniamo, però, che ci siano soluzioni più rapide ed efficaci rispetto a quella di concentrare tutti gli sforzi di Imola e dei nove comuni del circondario esclusivamente nel centro medico dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari. Per essere di supporto attivo alla campagna di vaccinazione, rilanciamo la nostra proposta di trasformare gli impianti sportivi chiusi da ottobre (vale a dire quelli che hanno rispettato le normative e non hanno inventato soluzioni di comodo per aggirarle) in presidi sanitari veri e propri, in cui somministrare il vaccino a tutte le fasce di popolazione che li frequentano abitualmente.
Sugli impianti sportivi, sempre sicuri come hanno dimostrato ampiamente tutti i controlli effettuati dall’Azienda usl e dai Carabinieri dei Nas, e sulle società di gestione è calato il silenzio più assoluto. La nostra proposta concreta per riarprirli immediatamente per effettuare i tamponi, esattamente come avviene nelle farmacie e nei drive trough, è rimasta inascoltata. Eppure, da sempre la buona salute è una fra le armi migliori per sconfiggere una malattia. Inspiegabilmente, dunque, il Governo ha sottratto agli italiani uno fra gli strumenti più efficaci per mantenersi in forma senza gravare su un sistema sanitario già in crisi. Quale visione lungimirante è mai questa? Se fossimo certi del fatto che la chiusura degli impianti sportivi è utile per il contenimento della diffusione del coronavirus, tutti li chiuderemmo volentieri, perché nessuno vorrebbe dare l’impressione di disinteressarsi della salute pubblica. Questa prova/dimostrazione, però, non è tuttora emersa da nessuna analisi effettuata. Chiediamo ai sindaci del circondario di mobilitarsi per chiedere lo sblocco del Codice Ateco che consentirebbe agli impianti sportivi di riaprire in completa sicurezza».
Foto tratta dal sito della Uisp Imola-Faenza