Il Gruppo Caviro chiude l”anno in crescita con un fatturato di 362 milioni di euro
E’ stato approvato questa mattina dall”assemblea dei soci il bilancio 2020 del Gruppo Caviro. Il fatturato consolidato ha raggiunto quota 362 milioni di euro (+10%), l’utile di esercizio è di 4,4 milioni di euro e il patrimonio netto si è assestato a 89,2 milioni di euro. A trainare le performances economiche sono state le vendite in Gdo, l’Export e la produzione alcol di Caviro Extra. Nella stessa assemblea Carlo Dalmonte è stato confermato per altri tre anni alla guida del Gruppo.
È un bilancio ben sopra alle aspettative quello approvato questa mattina dai soci del Gruppo Caviro per l’assemblea annuale. Agli ottimi risultati raggiunti dalle vendite di vino in GDO e all’estero si è infatti sommata la crescita del comparto di produzione e vendita di alcol, effetto direttamente collegato all’ondata pandemica che ha imposto igienizzazioni su piccola e grande scala, cui Caviro ha risposto in maniera tempestiva e proattiva. Gli investimenti effettuati nel corso degli ultimi due anni negli ambiti della ricerca e sviluppo, della tecnologica e della qualità del prodotto, hanno infatti permesso di fare la differenza soddisfando da un lato la domanda di prodotto da parte del consumatore finale e, dall’altro, garantendo il servizio e l’attenzione anche in momenti in cui l’approvvigionamento di materie prime, era un’esigenza reale e urgente.
Il fatturato consolidato del Gruppo nell’esercizio chiuso al 31 agosto 2020 ha raggiunto una quota di 362 milioni di euro. L’Ebitda sfiora i 27 milioni di euro, con una incidenza del 7,4% sul fatturato, mentre l’utile di esercizio è di 4,4 milioni di euro. Il patrimonio netto registra 89,2 milioni di euro la posizione finanziaria netta passa da 53,6 milioni di euro a circa 51,2 milioni di euro, grazie alla riduzione del circolante operativo. La composizione dei ricavi del Gruppo è così suddivisa: vino 69%; alcol mosti e acido tartarico 21%; energia e ambiente 10%. Gli investimenti ammontano a 24,5 milioni di euro.
Sin dalle prime fasi dell’emergenza, in Italia si è registrato un trend positivo per il consumo di vino in casa. La Grande Distribuzione ha registrato diversi cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, molte categorie di base hanno evidenziato trend positivi e tra queste figura il vino confezionato. Nei 12 mesi (dal 31 agosto 2019 al 31 agosto 2020) i consumi di vino sono cresciuti del 3,8% a volume, mentre il dato di fatturato alle casse ha registrato un +4,4%. In questo contesto, Caviro ha confermato la propria posizione al vertice per quota di mercato a volume e a valore, registrando una crescita significativa specialmente nelle vendite dello storico marchio in brik Tavernello, cresciuto del 4,2% rispetto all’anno precedente, attestandosi su una quota di mercato pari al 35,1% del segmento brik. Quanto alle esportazioni, che incidono per un 28% sui ricavi totali del Gruppo, Caviro è riuscito ad invertire la tendenza negativa registrata dall’intero Paese e, più in generale, da tutti i grandi esportatori, segnando nel mondo vino B2C un significativo +18% rispetto al pari periodo precedente. (da.be.)
Nella foto: stabilimento Caviro a Forlì