«Ristoro ter», al Comune di Imola 370 mila euro dal Governo per le famiglie in difficoltà
La giunta comunale ha stabilito la modalità di distribuzione delle nuove risorse da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare, ovvero i buoni spesa per generi alimentari e beni di prima necessità. Si tratta del fondo di 370.038,57 euro che il governo ha stanziato per il Comune di Imola, all’interno del cosiddetto «Ristoro ter».
A beneficiare di queste risorse, sotto forma di generi alimentari e beni di prima necessità, ma non solo, saranno i nuclei familiari residenti in Imola, più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali, con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico. Allo scopo di soddisfare il maggior numero di utenti possibile, anche attraverso una ragionata differenziazione delle forme di sostegno, l’Amministrazione comunale si avvarrà della collaborazione dell’Asp Circondario Imolese, dell’Associazione No sprechi e della Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna Onlus
Nello specifico, all’Asp Circondario Imolese il Comune trasferirà 200 mila euro, allo scopo, da un lato di fornire sostegno al pagamento delle utenze, dall’altro aiuto nell’acquisto di generi alimentari e di prima necessità, attraverso la fornitura di tessere anonime prepagate da utilizzare negli esercizi della media e grande distribuzione. Attraverso l’Associazione No Sprechi, a cui il Comune assegna 70 mila euro, verranno distribuiti i generi di prima necessità, quali ad esempio materiali di igiene e pulizia, pannolini per bambini, detergenti, detersivi, materiale scolastico, abbigliamento intimo, ecc, alla rete di associazioni ad essa collegate. Alla Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna proseguirà la distribuzione di generi alimentari, con la stessa modalità attuata a partire dai mesi scorsi, per l’utilizzo delle risorse residue che il governo ha trasferito al Comune di Imola, nel marzo scorso, sempre per la ‘solidarietà alimentare’. In questo caso, il Comune destina 100 mila euro.
Infine, per quanto riguarda i circa 98 mila euro ancora a disposizione del Comune, sui 370.038,57 euro del primo trasferimento effettuato dal Dipartimento della Protezione civile nel marzo scorso, l’idea è quella di creare un fondo finalizzato ad incentivare i consumi nelle attività dell’economia diffusa del territorio, come ad esempio bar e ristoranti, che hanno subito un duro colpo dalle chiusure legate alla pandemia. In questo modo, si aiuterebbero da un lato le famiglie, incentivate negli acquisti e consumi, dall’altro le attività dell’economia diffusa presenti nel nostro territorio. Questo fondo potrebbe anche essere integrato da realtà private, che volessero così collaborare con l’Amministrazione comunale nel dare sostegno a chi è più in difficoltà. «Se sommiamo gli attuali 370 mila euro del recente trasferimento ai 98 mila euro ancora disponibili dal precedente, il Comune riesce a mettere a disposizione delle fasce deboli della popolazione, a partire da chi ha visto pesantemente ridotto il proprio reddito a causa della pandemia, quasi mezzo milione di euro. Una cifra importante, in un momento difficile, che vuole dare una mano concreta a chi ha più bisogno, lanciando anche un segnale di speranza e fiducia nel futuro» sottolinea Marco Panieri, sindaco di Imola. (da.be.)
Nella foto: il Comune di Imola