Miracolo di Natale, il soldato americano Adler ha «riabbracciato» i bambini del 1944
E’ proprio il caso di parlare di miracolo di Natale. Oggi il 96enne ex soldato americano Martin Adler, dopo l’appello lanciato dalla figlia Rachelle nei giorni scorsi e raccolto dal giornalista reggiano Matteo Incerti, ha riabbracciato virtualmente con una videochiamata i tre bambini che trovò nell’autunno del 1944 a Monterenzio. I loro nomi sono Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi, hanno 83, 81 e 79 anni e vivono tutti a Castel San Pietro. Adler, figlio di un immigrato ungherese di religione ebraica, originario di New York e ora residente a Boca Raton in Florida, insieme al compagno d’armi John Bronsky, soldato di Philadelphia morto qualche anno fa, in quegli periodo si trovava in Italia lungo la Linea Gotica durante la Seconda guerra mondiale.
Un appello lanciato a più di 70 anni di distanza, per ritrovare e poter incontrare quei tre bambini spuntati fuori da una cesta, durante un giorno di guerra come tanti nell’appennino tosco-emiliano, tra le valli del Santerno, dell’Idice e del Sillaro con la 85th Infantry Division Custermen, di cui Adler era addetto all”armamento pesante della compagnia D del 339th Infantry Regiment. I due militari entrarono mitra Thompson in pugno nell’abitazione quando da un grande cestino di legno provenirono strani rumori, tanto che entrambi avevano già il dito sul grilletto pronti a sparare per paura ci fossero dei tedeschi. Poi un urlo e una donna che gli corse incontro, perché all’interno c’erano i suoi tre splendidi fanciulli, due bimbe e un bimbo. Pochi minuti dopo Martin e John scattarono due foto con quei bambini, una delle quali nelle ultime ore ha fatto il giro del web. Foto da cui è partita la ricerca ed il desiderio, o per meglio dire il sogno, di Adler di scoprire se fossero ancora vivi.
Protagonista di questa storia, come detto, anche il giornalista Matteo Incerti che ha affidato questa bellissima storia ad un post su Facebook. «Come in una favola di Natale. Anzi della notte di Santa Lucia. Ieri sera un messaggio arriva sul mio account, “Buongiorno signor Matteo c”e” un signore di 83 anni che ha bisogno di parlarle. E’ quello della fotografia..” . Ci siamo, penso mentre le emozioni scorrono forti. Un nuovo piccolo miracolo della vita si sta compiendo. Una nuova incredibile storia e’ pronta per essere raccontata. Penso alle tante storie scoperte e riunite in questi anni di ricerche e libri. Storie che in dieci anni ho riannodato e raccontato nei miei libri che mi hanno e hanno regalato emozioni. Faccio un grande respiro. Commosso chiamo il numero di telefono del signor Bruno Naldi, classe 1937. Emozionato mi dice di essersi riconosciuto nella foto e di ricordarsi di americani nella sua casa in una frazione di Monterenzio sull’appennino bolognese. E’ un susseguirsi di emozioni. Mi racconta delle sorelle Mafalda e Giuliana classe 1938 e 1941. Anche loro sono vive! Mafalda si è riconosciuta subito in quella foto rimbalzata dal Tg1, in rete e suoi quotidiani dopo il mio post. Vivono tutti a Castel San Pietro dove si trasferirono nel 1953. Giuliana si ricorda di quel grande cesto dove per gioco si nascondevano. Si ricordano della cioccolata che i soldati del 339th Reggimento della 85esima Divisione Usa gli donarono. Loro erano lì in un borgo di Monterenzio nell’autunno del 1944. Uno scatto di pace nell’inferno della Linea Gotica. Avvertiamo Martin e Rachelle, la tecnologia ci riunisce …Martin esclama: «Greaaaattttt! Poi, appena si connette con tutti noi da una parte all”altra dell”Oceano oltre il tempo e i confini: li saluta per nome e rispolverando le poche parole imparate 76 anni fa …Ciao bambini! Vuoi cioccolata? Proprio come allora. E’ una favola. Una favola della vita nata nel buio della guerra. In questi momenti bui del nostro tempo ne abbiamo forse un po’ tutti bisogno per trovare calore umano e amore. Commosso e felice con Martin e Rachelle e tutta la famiglia Naldi vorrei ringraziare le decine di migliaia di persone che da sabato si sono impegnate in questa bellissima caccia al tesoro. Come insegnano i miei amici nativi ojibwa e cree il segreto della vita e” condividere. Perché siamo tutti sull”orlo del tamburo. Questa notte prima di addormentarmi inizia il primo capitolo del mio nuovo libro ..anzi e’ già iniziato. Grazie a tutti voi che avete sognato con Martin, Rachelle Shelley Adler Donley, Bruno, Giuliana e Mafalda». (da.be.)
Nella foto (dal profilo Facebook del giornalista Matteo Incerti): a sinistra Bruno, Mafalda e Giuliana Naldi oggi, a destra i tre bambini nel 1944 insieme a Martin Adler
Che bellissima storia..sembra una favola. Potrebbero farci anche un film