L”ultimo saluto a don Gigino, il parroco che credeva nella solidarietà e promosse il Comitato Sao Bernardo
L”ultimo saluto a don Antonio Savorani, per tutti don Gigino, avverà domani mattina alle ore 10 presso la chieda di San petronio a Castel Bolognese. Oggi pomeriggio il feretro è stato portato nella chiesa e questa sera si terrà una messa alle ore 20.15. Le procedure per l”ultimo saluto al parroco, molto noto e amato in tutta la Diocesi di Imola dovranno rispettare le procedure anti-Covid quindi gli accessi sono contingentati.
Don Gigino è morto la settimana scorsa all’età di 80 anni. Si è spento nella notte tra l’11 e il 12 dicembre, dopo una corsa in ospedale e due giorni di ricovero con la scoperta della positività al Covid-19.
Negli ultimi anni don Gigino era stato nominato amministratore parrocchiale di Biancanigo e Tebano e collaboratore del parroco di Castel Bolognese, dopo dieci anni da parroco di San Giacomo a Lugo. Ma in precedenza, per trent’anni, fino al 2003, era stato rettore del santuario della Madonna di Ghiandolino e parroco di Pediano a Imola, un ruolo ricoperto insieme a quello di direttore del Centro missionario imolese. E come tale era stato tra i promotori negli anni ’80 del progetto Chiese Sorelle e del Comitato São Bernardo, coinvolgendo con forza e costanza le comunità della Diocesi nel difficile presente e nella speranza di futuro di quella lontana realtà brasiliana, inoltre aveva sostenuto la nascita dell’Associazione San Cassiano, che ha portato la diffusione dei prodotti del commercio equo-solidale.
Attività e progetti tuttora esistenti e sentiti. Per questo, la notizia della sua scomparsa ha portato un cordoglio unanime e diffuso tra istituzioni, comunità e attività economiche. Uno per tutti, il sindaco di Imola, Marco Panieri: «L’intera comunità cittadina perde un punto di riferimento insostituibile, che ha speso la tutta la propria vita per costruire opportunità di riscatto per i meno fortunati», una persona «capace di accogliere, in tempi in cui ciò non era affatto scontato, persone con idee anche molto differenti dalle proprie, quando alla base c’era il desiderio comune di aiutare il prossimo». (r.cr.)