«Un salto in edicola», il titolare del chiosco di viale Marconi Wainer Poletti e le passioni per Zoff e Maradona
Se a Imola esiste un’edicola che può definirsi storica è certamente l’edicola Poletti in viale Marconi, gestita da quasi 19 anni da Wainer Poletti. Entusiasta e pieno di energia positiva, il 47enne Wainer ci dice che questo lavoro lo voleva perché il mestiere di edicolante lo ha sempre incuriosito e così, quando nel lontano dicembre del 2001 vide l’annuncio di vendita dell’edicola su Genius, non esitò un attimo e se la comprò: «Il 14 gennaio 2002 ho inaugurato» dice.
Idee chiare e carattere volitivo caratterizzano Wainer, con questo nome originale, che ricorda i nomi tipici della Romagna, ma con quel qualcosa di mai sentito. «Era il nome del figlio di un amico di famiglia, ma con la V, la W è stata un vezzo di mio babbo», padre che purtroppo perse all’età di 10 anni e che «ora veglia su di me». Come tanti suoi colleghi prima di arrivare al mestiere di edicolante, anche Wainer ha fatto un’infinità di lavori, operaio, fornaio, barista. «Lavoro da quando avevo 14 anni, volevo essere libero e indipendente». Ed eccolo dietro al banco della sua edicola 6 giorni su 7 (l’edicola è aperta dalle 5.30 alle 13 e dalle 16 alle 19, sabato pomeriggio chiuso), se non 7 su 7, quando tiene aperto la domenica di turno, felicissimo, «è un lavoro favoloso a parte le levatacce, ma tanto non metto nemmeno più la sveglia!».
La chiacchierata con Wainer sta per finire malinconicamente, quando mi dice che il momento più bello in edicola l’ha vissuto quando sulla soglia si presentò Dino Zoff: «Quando l’ho visto mi sono quasi messo a piangere, perché lui è il mio idolo sportivo. Quando gliel’ho spiegato Zoff ha fatto un sorriso bellissimo che non dimenticherò mai». La curiosità è troppa, Dino Zoff, che è stato sicuramente un grande sportivo è una strana scelta. «Quando vidi il Mondiale del 1982 – spiega – decisi di diventare un portiere e Zoff era il migliore. Poi ho cominciato a seguire Castellini che giocava nel Napoli e quindi sono diventato un tifoso del Napoli, addirittura il mio soprannome da ragazzo era Garella, altro portiere azzurro». La domanda sorge spontanea, e Maradona? «È morto il più grande di tutti. Gli amici mi hanno telefonato per farmi le condoglianze, è passato perfino il mio primo datore di lavoro per farmi un saluto». (m.o.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 3 dicembre.
Nella foto: Wainer Poletti nel suo chiosco in viale Marconi a Imola