2 Agosto ’80, nel nuovo processo sulla strage nazifascista a Bologna si cerca la verità su mandanti e depistatori
Il 27 novembre è stata una giornata molto importante per l’Associazione fra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. È cominciato il processo, avviato dalla procura generale di Bologna, su mandanti, finanziatori o organizzatori della strage del 2 agosto 1980 costata la vita a 85 persone e il ferimento di oltre 200. Venerdì si è trattato di un’udienza preliminare, sostanzialmente la costituzione delle parti civili che ha visto oltre alla richiesta giunta dall’Associazione dei familiari, dal Comune di Bologna e dall’Avvocatura dello Stato, anche quella della Regione Emilia Romagna. «La decisione di costituirsi parte civile – ha comunicato la vicepresidente Elly Schlein – era stata presa da tempo dalla Regione e dal presidente e adesso viene avanzata nel rispetto delle procedure previste». Il magistrato ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile.
È bene ricordare che, per la strage alla stazione di Bologna, sono già stati condannati in via definitiva nel 1995 Francesca Mambro e Valerio Fioravanti come esecutori materiali, e nel 2007, sempre in via definitiva, Luigi Ciavardini. Infine, a gennaio di quest’anno, è stato condannato in primo grado, per concorso in strage, Gilberto Cavallini. Tutti e quattro appartenevano ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari), organizzazione d’ispirazione neo-fascista.
Quest’anno sono tante le iniziative nate in occasione della ricorrenza per preservare la memoria di quanto accadde 40 anni fa. Fra queste, vanno ricordate le iniziative organizzate anche nel nostro circondario, in collaborazione con l’Associazione dei familiari, come il libro per ragazzi «Davanti a quel muro» pubblicato da Bacchilega Junior e il documentario «Davanti a quel muro – La rabbia e la scelta» prodotto dalla Cooperativa Bacchilega. (f.g.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 3 dicembre.