Coronavirus, nuovo Dpcm per le Feste natalizie: le misure annunciate
Questa sera, come preannunciato, il premier Conte ha illustrato il nuovo Dpcm (il testo completo qui) anti Coronavirus pensato per le prossime Feste natalizie che entrerà quindi in vigore da domani, venerdì 4 dicembre, fino al 15 gennaio. L’Italia continuerà ad essere suddivisa in tre aree (gialla, arancione e rossa), anche se il Governo auspica che nelle prossime settimane, entro comunque Natale, tutta la Penisola diventi zona gialla, con l’Emilia Romagna che potrebbe esserlo già da domenica 6 dicembre. Già oggi, però, il Consiglio dei ministri aveva presentato il decreto legge che regola gli spostamenti durante le Feste. Tra le eccezioni, motivi di salute, urgenza o necessità, oltre alla possibilità di rientrare nel proprio domicilio o nella propria residenza (non però nelle seconde case). Di seguito le misure annunciate che, come detto dal premier Conte, sono più restrittive per evitare una terza ondata a gennaio.
Coprifuoco. Sarà dalle 22 alle 5, fino al 6 gennaio. Il giorno di Capodanno sarà invece dalle 22 del 31 dicembre alle 7 dell’1 gennaio.
Assembramenti e mascherine. Rimane anche il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. I sindaci potranno emettere ordinanze per chiudere strade e piazze per evitare gli affollamenti anche nel corso della giornata, oppure prevedere ingressi contingentati in quelle aree di città e paesi dove c’è il rischio che si verifichino assembramenti.
Ristoranti, bar e alberghi. I ristoranti nelle zone gialle saranno sempre aperti a pranzo, anche nel giorno di Natale, il 26 e il 31 dicembre. Il 31 dicembre gli alberghi rimangono aperti ma non sarà possibile festeggiare con veglioni o cene: i ristoranti chiuderanno alle 18 e poi solo servizio in camera. Nelle aree arancioni e rosse, bar e ristoranti restano aperti dalle 5 alle 22 solo per l’asporto, mentre nelle zone gialle il servizio al tavolo, con un massimo di quattro persone se non conviventi, sarà possibile sempre dalle 5 alle 18.
Impianti sciistici. Chiusi dal 4 dicembre al 6 gennaio incluso.
Negozi e centri commerciali. Aperti fino alle 21 fino al 6 gennaio. Per evitare l’affollamento delle vie dello shopping governatori e sindaci potranno emanare ordinanze per chiudere strade e piazze, ma anche posizionare distanziatori nelle vie di maggior affluenza che consentano soltanto il passaggio di un numero limitato di persone. I centri commerciali, invece, fino al 15 gennaio saranno chiusi nei prefestivi e festivi, ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai.
Quarantena per chi torna dall’estero. Dal 10 dicembre, per chi torna da uno dei 27 Paesi della Ue, c’è l’obbligo, prima di partire per l’Italia, di fare il tampone e presentarlo all’arrivo: se è negativo, si può entrare senza dover fare la quarantena. Chi arriva da un paese extra-Schengen dovrà comunque fare la quarantena. Dal 21 dicembre e fino all’Epifania scatta una regola più rigida: tutti coloro che torneranno dall’estero dovranno osservare il periodo di quarantena. Per evitare quindi la quarantena bisognerà rientrare in Italia prima del 20 dicembre.
Crociere. Sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio quelle che partono o fanno scalo in Italia.
Scuola e università. Dal 7 gennaio anche gli studenti delle scuole superiori torneranno, con la didattica in presenza che dovrà essere assicurata per il 75% degli alunni. Nelle università, invece, tornano le lauree in presenza e potranno svolgersi in presenza gli esami, oltre alle lezioni solo per un ridotto numero di studenti.
Cenone delle vigilia e veglione di Capodanno. Il Governo non ha previsto obblighi sul numero massimo di persone da ospitare in casa, ma rimane la forte raccomandazione di non ricevere persone non conviventi durante le Feste. (da.be.)
Nella foto: la conferenza stampa di questa sera del premier Conte
Mi sembra un buon decreto,sono felice che domani torneremo in zona gialla cercando comunque di mantenere le distanze e usare la mascherina anche fuori !