Violenza sulle donne, l’intervista a Carlo Lucarelli, presidente della Fondazione regionale vittime dei reati
Lo scrittore mordanese Carlo Lucarelli è presidente della Fondazione emiliano romagnola per le vittime dei reati dal 2017. Da gennaio 2020 ad oggi sono 20 le istanze accolte e 32 il numero delle vittime sostenute, di cui 19 donne, 1 uomo e 12 minorenni, con risorse economiche per oltre 100mila euro. Segno di come la violenza di genere sia ancora preponderante tra i casi affrontati. Per questo motivo, l’abbiamo intervistato proprio in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (il 25 novembre).
Riguardo alla violenza sulle donne, in questo ultimo anno avete notato dei cambiamenti rispetto al passato?
«Sì, certo. Ci risulta che la violenza sulle donne, in questo anno di Covid, non sia sparita, ma che si denunci molto meno».
Negli anni è cambiata la violenza sulle donne?
«La violenza sulle donne non è cambiata, purtroppo, ma alcune cose sono cambiate. Ad esempio, non bisogna mai dimenticare che fino al 1981 c’era la legge sul delitto d’onore. Ed è cambiata anche un’altra cosa, molto importante. Adesso esistono le parole. Esistono parole come femminicidio e reato per stalker. Prima non esistevano, non avevano un nome questi reati, e averglielo dato significa avergli dato un senso, una configurazione, un valore». (fra.gian.)
Ulteriori dettagli su «sabato sera» del 19 novembre
Nella foto: Carlo Lucarelli