Coronavirus, 107 nuovi positivi a Imola. Ospedale e OsCo chiusi ai visitatori, tampone per gli autorizzati. Bonaccini: “No al tana liberi tutti a Natale, aperture in sicurezza”
Il giorno dopo la scoperta choc di un focolaio nel reparto no Covid dell’ospedale di Imola ci sono altri 107 nuovi positivi, ben 68 gli asintomatici. Si aggiungono all’elenco dei casi attualmente attivi (positivi/malati) nei dieci comuni del circondario imolese che sono 1.553 (tolti i 50 guariti refertati sempre oggi dall”Azienda usl).
Sul fronte dei ricoveri si sta fronteggiando la complessa situazione generata in ospedale dal notevole numero di degenti e operatori sanitari risultati positivi (ad oggi 21 conferme dal tampone molecolare). Per alleggerire la pressione sui post acuti è stato attivato un reparto Covid al quarto piano dell’ospedale di comunità (OsCo) di Castel San Pietro (5 le persone già trasferite) e si sta lavorando per realizzare un reparto non Covid nella struttura della cra Venturini a Imola. Sono 73 i ricoverati positivi nei reparti Covid del Santa Maria della Scaletta (terzo e quarto piano), 2 in un”area isolata del sesto piano, 8 sono nell”Ecu; 6 sono stati trasferiti negli altri ospedali dell”area metropolitana di Bologna; sempre a Bologna ma in terapia intensiva sono 6 le persone ricoverate del nostro territorio.
Nel frattempo l’Ausl ha deciso di sospendere le visite di familiari e amici ai pazienti ricoverati sia in ospedale a Imola che all’OsCo. Sono scattate le cosiddette regole di Livello 2. L’accesso ai reparti non è consentito e saranno i medici a garantire telefonicamente le informazioni relative alla salute alle persone autorizzate dal paziente.
In casi specifici (pazienti terminali, non autosufficienti e/o con gravi disabilità, disturbi cognitivi o particolari necessità di supporto, pazienti ostetriche), può essere autorizzato l’accesso di un visitatore per paziente al giorno – sempre la stessa persona – dalle 12 alle 14 per i reparti non critici e dalle 14 alle 15 per Rianimazione, Semintensiva e Unità di Terapia Intensiva Coronarica (Utic). Per i pazienti pediatrici continua ad essere garantita la presenza dell’accompagnatore.
Il visitatore autorizzato dovrà sottoporsi ad uno screening periodico (ogni 15 giorni) con tampone rinofaringeo o test antigenico rapido che verrà svolto secondo le indacazioni del reparto, presso gli ambulatori della Medicina preventiva presso l’ospedale vecchio di Imola (indicativamente dal lunedì al venerdì, dalle ore 16 alle 19). L’accompagnatore del paziente pediatrico e la persona di riferimento della donna in gravidanza lo effettuano direttamente in reparto. In caso di esito del test positivo viene invitato a tornare presso il proprio domicilio e ad isolarsi e sarà contattato dal Dipartimento di Sanità Pubblica per le procedure del caso positivo.
“L”esito negativo del tampone non azzera il rischio di contagio – precisano dall’Ausl con una nota -, il visitatore deve comunque garantire sempre l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuali previsti durante la permanenza presso la struttura ed in particolare nella stanza di degenza, attendendosi scrupolosamente alle indicazioni fornite dagli operatori”. Inoltre viene richiesto di “adottare in ogni contesto tutte le precauzioni e i comportamenti previsti per la prevenzione del Covid-19 (igiene delle mani, protezione respiratoria, distanziamento), facendo particolare attenzione ad astenersi dal frequentare, per quanto possibile, luoghi e situazioni potenzialmente a rischio contagio”.
Anche l”ospedale di Montecatone ha deciso di prorogare fino al 3 dicembre il divieto di accesso di familiari e visitatori. L’Istituto di riabilitazione ha concluso lo screening a tappeto per pazienti e operatori, disposto dalla direzione della società dal 16 novembre. Attualmente i positivi al test molecolare sono 23, con 2 casi di guarigione.
Questa la situazione nel circondario imolese. Nel resto dell’Emilia Romagna oggi scendono i nuovi contagi che oggi sono 2.130, poco più di metà asintomatici individuate con gli screening e il contact tracing. La distribuzione dei casi vede in testa oggi la provincia di Bologna (327, a cui vanno aggiunti i 107 di Imola) seguita a distanza da Rimini (272), Modena (250), Piacenza (222), Reggio Emilia (219), Parma (201). Poi Ravenna (180), Ferrara (163), Cesena (106) e Forlì (83). I casi attivi, cioè il numero di malati/positivi effettivi sono 72.526 in tutto (al numero sono stati tolti i guariti che oggi sono 893 complessivamente).
Numeri che fanno ben sperare in funzione della rivalutazione del “colore” arancione dell’Emilia Romagna e relative restrizioni che avverrà nei prossimi giorni. Il problema è che continuano a crescere anche i ricoveri: sia in terapia intensiva (+6, totale 249) sia negli altri reparti Covid (+40, totale 2.763). Sono oltre 3.000 in tutto e si contano altre 54 vittime, per la maggior parte grandi anziani, ma anche quattro uomini dai 61 ai 64 anni.
Questa mattina il presidente dell”Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, ai microfoni di Unomattina su Raiuno per la sua prima intervista dopo il Covid (è negativo ma sta ancora curando la polmonite bilaterale), ha messo le mani avanti: “Occorre evitare che diventi anche pandemia economica e sociale ma certamente dobbiamo evitare il tana liberi tutti perché siamo ancora dentro la curva pandemica”. Sulle ipotesi di allentare le misure in vista del Natale ha aggiunto: “Se qualche apertura ci può essere, deve essere fatta nella miglior sicurezza possibile“.(l.a.)