La Pieve di Pastino tra degrado e rottami
Il lento declino della Pieve di Pastino sembra giunto ad un punto di non ritorno. Un brutto segnale proviene dalla deviazione del sentiero Cai 801B che prima si snodava tra gli edifici e che l’Università di Bologna (proprietaria dell’aea) e il Comune di Ozzano hanno dovuto imporre per evitare che gli escursionisti passassero in mezzo alle rovine dell’antica chiesa protocristiana dopo che è «emerso un ulteriore degrado delle pareti della Pieve» fanno sapere dall’ufficio stampa di Unibo.
Inoltre, a metà ottobre, è pervenuta la segnalazione che qualcuno ha abbandonato rottami di auto proprio lì nei pressi. Dopodiché un sopralluogo del sindaco Luca Lelli che ha constatato, come già accaduto in passato, lo stato di progressivo abbandono dell’area. La decisione di deviare il percorso escursionistico che passa dai calanchi di Settefonti è stata presa di conseguenza. «Non abbiamo notizie da parte dell’Università di Bologna» commenta il sindaco Lelli. Circa due anni fa è andato deserto l’ultimo bando per la cessione della Pieve, che comprendeva l’oratorio, la canonica, il fienile e nove ettari di terreno circostante. Oltre alla sottostante cripta, forse data- bile a prima dell’anno Mille. «Capisco che sia complicato – ammette Lelli -, perché giustamente l’area è piena di vincoli storici. Per noi rimane un peccato, e per salvarla tentammo diverse opzioni». (ti.fu.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 12 novembre.
Nella foto: la Pieve di Pastino come si presenta oggi