Calcio serie C, Imolese: «Delusi e umiliati». E la società attacca il sindaco Panieri
Il caso delle luci (spente) al Romeo Galli provoca una dura reazione dell’Imolese che in serata ha emesso una nota che tira in ballo, più o meno esplicitamente, il Comune di Imola e il sindaco Marco Panieri, presente alle Acque Minerali per seguire la partita che segnava il ritorno dei rossoblù sul proprio campo. Invece la partita non si è giocata perché una nuova torre faro, quella alla destra della tribuna centrale, si è spenta durante il riscaldamento dei giocatori di Imolese e Südtirol che erano pronti per l”undicesima giornata di Serie C. Riportiamo per intero la nota dell”Imolese che anticipa come la vittoria verrà probabilmente assegnata a tavolini ai bolzanini.
«La beffa è servita e siamo ancora increduli, esterefatti, delusi e umiliati. Chi dovrebbe soltanto garantire all’unica squadra professionistica della città di poter giocare nello stadio cittadino, con le proprie datate negligenze ci ha costretto a due mesi di esilio forzato a Verona, a ingenti oneri economici negli ultimi tre anni e come ultima beffa, nel giorno del nostro ritorno al Romeo Galli, qualcosa non funziona. Già, a mezz’ora dal fischio d’inizio del match contro il Sudtirol, una delle nuove e a lungo attese torri faro va in totale black out dopo essersi accesa con regolarità nelle fasi di avvio. In un mondo normale, una squadra di tecnici presenti in loco avrebbe preso in carico tempestivamente la criticità. Ma non a Imola. Qui di tecnici, badate bene, non ce n’è nemmeno l’ombra. Qualcuno avrà ritenuto sufficiente la serie di controlli e prove preliminari dei giorni scorsi, con tanto di comunicati stampa e foto celebrative, per decidere che no, i tecnici stasera non servivano proprio, costringendo così il nostro personale a ricorrere a vani tentativi e contatti telefonici per provare a risolvere, finanche a dover forzare i bauletti di accesso ai quadri, le cui chiavi non erano presenti all’interno dell’impianto. In nostro soccorso un unico operatore esterno (non tecnico) che si trovava nelle vicinanze. Inevitabile l’epilogo dopo 45 minuti di vani tentativi, con l’arbitro sig.Catanoso che all’atto dell’ultimo sopralluogo sentenzia l’insufficiente luminosità per la regolare disputa del match. Cosa succede ora? Con ogni probabilità per l’Imolese si tratterà di una sconfitta 0-3 a tavolino. Sì, avete capito bene. Il giudice sportivo potrebbe farci uscire sconfitti in una partita che non abbiamo avuto nemmeno modo di disputare per cause a noi non imputabili. Per negligenze di chi avrebbe dovuto tutelare e salvaguardare il proprio patrimonio sportivo. Ma la beffa non si ferma qui e non si parla solo di punti mancanti in classifica che a fine campionato potrebbero risultare determinanti per la salvezza. Non scendendo in campo non beneficeremo del bonus relativo al minutaggio di impiego dei giovani calciatori, una preziosa boccata di ossigeno che oggi rappresenta, in un momento di grande sforzo economico, una delle uniche fonti di entrata, su cui peraltro è stata costruita la previsione di budget stagionale. Vogliamo poi parlare del danno di immagine e di credibilità, proiettato in diretta televisiva, ai danni di questa società? Chi ci risarcirà di tutto questo? Chi ci darà la forza di continuare a credere che i nostri sforzi e i nostri investimenti abbiano ancora un senso? Questa è una delle pagine più nere sull’almanacco dello sport imolese perché di sport, credeteci, non c’è davvero nulla».
Nella foto (Isolapress): a sinistra il sindaco Marco Panieri, a destra il presidente dell’Imolese Lorenzo Spagnoli oggi al Galli