Non solo miele, Castel San Pietro ora è anche Città dell’olio
Dopo il miele, l’olio. La Giunta di Castel San Pietro ha infatti deciso di aderire all’associazione nazionale Città dell’olio. Ora, assieme al comune di Brisighella e alla Camera di Commercio di Parma, fa parte dei 327 enti pubblici italiani uniti nella salvaguardia dell’olio extravergine d’oliva.
Ma come mai l’idea di aggiungere la propria adesione per questo prodotto? «L’olivo – ci risponde il sindaco, Fausto Tinti – è una coltivazione di pregio, l’olivicoltura e la produzione di olio sono un sistema economico che non solo porta ricchezza dal punto di vista economico, ma hanno un grande valore culturale, turistico e paesaggistico. La scelta di aderire all’as- sociazione nazionale Città dell’olio nasce dall’evidenza che la coltura olivicola, tradizionalmente presente nel nostro territorio, negli ultimi anni sta registrando un notevole sviluppo. Abbiamo aziende agricole con un’imponente produzione olearia che ha ricevuto anche importanti premi e riconoscimenti e con un potenziale che si svilupperà anche nei prossimi anni, e anche molti altri agricoltori locali di diverse dimensioni che hanno scelto l’olivicoltura e tutti producono olio di ottima qualità per la vendita o per consumo proprio».
Una realtà, dunque, sempre più presente anche in questo territorio. «Le associazioni di categoria agricole – prosegue Tinti -, in base a quanto risulta dai piani colturali, ci hanno segnalato otto aziende olivicole nel nostro territorio e abbiamo informazione dell’esistenza anche di altre coltivazioni con centinaia o migliaia di piante». (al.gio.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 12 novembre.
Nella foto: la camminata tra gli olivi dello scorso 25 ottobre a Varignana