Annullata la 52^ edizione della «Tre Monti», l’organizzatore Marino Casadio spiega i motivi
Non ci sarà nessun Giro dei Tre Monti domenica 15 novembre. È stato deciso qualche giorno fa dagli organizzatori, i quali, nonostante avessero tutte le carte in regola per andare avanti con la 52^ edizione della corsa podistica, essendo una manifestazione a carattere nazionale, hanno scelto di fermarsi, di chiudere le iscrizioni, che anche quest’anno avrebbero toccato circa 5.000 appassionati.
La «Tre Monti» infatti, pur essendo lontana dalle magnificenze degli anni Ottanta, continua ad essere un grande richiamo per tutti gli atleti (italiani e stranieri): per la sua lunga storia, per il magnifico scenario, per l’albo d’oro che sciorina nomi extralusso, in campo maschile e femminile, dal 1968 ad oggi (dal 1971 le donne), fermata solamente in una sola altra circostanza, nel 1985. Marino Casadio, l’organizzatore che dallo scorso anno è il successore dei due «Leo», prima Monduzzi e poi Zanuccoli, ci parla della scelta, definita come un atto di responsabilità. «Sinceramente avremmo potuto provare ad organizzarla anche quest’anno, ci abbiamo pensato fino a pochi giorni fa, anche perché avevamo ottenuto risposte entusiaste dagli sponsor e dai volontari e perché abbiamo la fortuna di essere ospitati in un impianto come l’autodromo, dove controllare gli accessi è più facile che da altre parti. Però in questo periodo stanno annullando tutte le corse podistiche e inoltre l’ultimo decreto sconsiglia gli assembramenti non necessari. Dunque ci si chiamo chiesti se fosse corretto andare avanti nonostante tutto e se la Tre Monti fosse davvero necessaria. Abbiamo quindi cercato di prevenire, perché potrebbero anche uscire misure più restrittive che a quel punto ci avrebbero obbligato a fermarci. L’atto di responsabilità lo abbiamo fatto noi per primi: ci dispiace moltissimo, ma ci reputiamo una società seria che non vuole arrampicarsi sugli specchi e andare avanti a tutti i costi». (p.z.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 5 novembre.
Nella foto: l’edizione 2019 della Tre Monti e Marino Casadio