Cefla, i sindacati chiedono al sindaco di Imola un Consiglio comunale straordinario e urgente
Al termine della giornata di sciopero, Cgil, Cisl e Uil del territorio imolese hanno chiesto al sindaco di convocare un Consiglio comunale straordinario e urgente per informare la città della trattativa in corso con Cefla.
«In un momento così difficile per il Paese, che affronta una crisi pandemica ed economica – scrivono Mirella Collina, Enrico Bassani e Giuseppe Rago – come organizzazioni sindacali ci stiamo confrontando con una delle aziende cooperative più importanti del nostro territorio per una scelta ponderata probabilmente dal Cda della cooperativa Cefla, ma non sicuramente condivisa con le organizzazioni territoriali e le Rsu».
E riassumono il percorso fino a oggi. «Nei primi incontri il presidente ci ha comunicato che questa è stata una scelta obbligata, perché l’altra strada sarebbe stata la dichiarazione di 55 esuberi. Dal momento che non abbiamo potuto discutere di questo percorso, nei tavoli informativi e di confronto abbiamo chiesto tutele per i lavoratori che sono in uscita dall’azienda cooperativa Cefla per tutti i 3 anni nei quali la Cefla rimane all’interno con il 19 per cento delle quote azionarie. Il presidente più volte ci ha “rassicurato” sulla scelta intrapresa perché, oltre a mantenere l’occupazione nel territorio, questa nuova azienda ricorrerebbe a nuove assunzioni in quanto Itab, che sarà al comando della newco, è il primo gruppo del settore in Europa. Se tutto ciò corrisponde a verità, e non abbiamo elementi concreti per dire il contrario, ci chiediamo come organizzazioni sindacali per quale motivo l’azienda cooperativa Cefla non garantisca le tutele a tutti i 158 lavoratori in caso di crisi aziendale e/o di esuberi per il triennio nel quale è ancora all’interno della newco, come richiesto da parte sindacale e dal mandato dei lavoratori nelle assemblee».
E concludono: «Non possiamo permettere che la Cefla e tutta la cooperazione prendano le distanze dai valori cooperativi e inizino a ragionare solo di profitto e di business. Con questi presupposti ci potremmo ritrovare con altre divisioni in difficoltà e per questo motivo abbandonarle come un ramo secco. Ci rivolgiamo perciò al Cda e ai soci perché questa non è una decisione indolore e sicuramente crea un grave precedente. Gli articoli apparsi sulla stampa locale in questi giorni con le dichiarazioni della Cefla non aiutano certo ad avvicinare le parti nei tavoli di confronto».
Quattro i punti principali attorno a cui si è svolto l’incontro di ieri fra sindacati e vertici Cefla: piano industriale, tutele contrattuali, integrativo aziendale, clausole di garanzia. In caso di crisi o esuberi, Cefla ha proposto la possibilità di riassorbimento di un numero limitato di persone sui 158 addetti che passeranno alla newco Imola retail solutions, rinunciando a eventuali lavoratori interinali. Una proposta ritenuta dai sindacati «divisiva» e inaccettabile. Il piano industriale presentato sarebbe privo di numeri. «Alla voce investimenti – spiegano – c’è scritto soltanto che “non ci saranno disinvestimenti”». Per questi motivi, le azioni di lotta e di confronto continuano. Il prossimo incontro è previsto per domani alle ore 15. (lo.mi.)
Nella foto, il presidio di oggi davanti alla sede Cefla di via Bicocca a Imola