Aspettando il Gp di F.1, il giornalista Pino Allievi: «Imola è stata un mito, oggi sarà ancora cosi?»
Esiste un legame particolare fra Imola e Pino Allievi. Il quale, pur abitando a un passo dal Lago di Como, ormai qua può dirsi di casa. «Ogni scusa è buona per venire da voi» dice. La presentazione di un libro per esempio; all’ultimo di Renata Nosetto c’era, come a suo tempo per quelli della «Bacchilega Editore» dedicati a «Checco» Costa. Sua la prefazione della 200 Miglia di Imola. Allievi è anche un componente fisso della commissione del Concorso Ezio Pirazzini. L’autodromo lo frequenta dall’inizio degli anni ’70. «Ho iniziato a venire per le moto e poi sempre con la F.1» ha raccontato Pino. Il quale, dopo 50 anni alla Gazzetta del- lo Sport, ora firma una rubrica sul settimanale Autosprint.
Tanto affetto ma anche una critica pungente sulla gestione dell’autodromo.
«Quando ho saputo che la F.1 sarebbe tornata, la prima cosa che ho pensato è che sarebbe potuta tornarci prima se a Imola si fossero mossi meglio. Ora arriva soprattutto per merito del Covid. L’entusiasmo che si è vissuto lì in quegli anni non c’è mai stato da nessun’altra parte. Una passione esagerata. I piloti ricordano quei Gran Premi come i più belli. Però mi domando se quell’entusiasmo esista ancora». (a.d.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 22 ottobre.
Nella foto (Isolapress): Pino Allievi con Carlo e Claudio Costa