Fa freddo, a Castel del Rio i marroni si fanno attendere
Raccolta a rilento per i marroni della vallata del Santerno e per le castagne dell’Appennino. «Siamo in ritardo a causa del clima, una decina di giorni fa è arrivato il freddo – racconta Sergio Rontini, vicepresidente del Consorzio dei castanicoltori di Castel del Rio che, con sua figlia Monia, nella vallata del Santerno, coltiva più di 50 ettari di castagneti -. Ne ho raccolto qualche chilo ma sono ancora indietro».
In attesa c’è anche Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio castanicoltori dell’Appennino Bolognese: «Il marrone ha bisogno di acqua per prendere peso ma ai ricci occorre tepore e calore per schiudersi. Siamo tutti con il naso all’insù in attesa di temperature più alte». E ci sono altre notizie non troppo buone anche sulla quantità e qualità, almeno per la vallata del Santerno. «Da noi – continua Rontini – in alcune zone c’è la vespa cinese e, in quelle situazioni, il prodotto manca. Dove, però, gli alberi hanno potuto lavorare bene i ricci ci sono, anche perché è piovuto a inizio settembre. È stata acqua buona e abbondante, almeno 6-7 centimetri e, quindi, ha fatto molto bene alle piante. Quelle che soffrivano per la siccità, si sono riprese. Ma l’insetto è ancora presente in altre piante. E dove c’è, ci sono difficoltà, anzi, non ci sono proprio i ricci. Puliremo, naturalmente, ma non ci sarà prodotto. A Castel del Rio prevediamo di raccogliere meno del 40% di marroni rispetto all’anno scorso, possiamo mettere nella media un segno +20% ma ci sarà chi è fortunato e chi no. È una situazione a macchia di leopardo». (a.g.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 15 ottobre.
Nella foto: Renzo Panzacchi