L’addio al basket di Andrea Spampinato: «Per il Covid non mi fido di croci su un documento»
Lo sport ai tempi del Corona-virus ormai vive alla giornata, nel vero senso della parola. È così anche per il basket, i cui protocolli sanitari sono in continua evoluzione, con società e giocatori chiamati a districarsi tra autocertificazioni, tamponi e test sierologici. In tutto questo caos c’è chi, come Andrea Spampinato, giocatore dell’Olimpia Castel San Pietro ed ex Vsv Imola, a malincuore ha deciso di dire basta e riporre la canotta nell’armadietto, affidando motivazioni e pensieri ad un video su Instagram. «Non voglio convincere nessuno a seguirmi – ha commentato l’ala 28enne -. Ho solo sentito il bisogno di dire la mia e confrontarmi con persone, anche di altri sport, che per scelta o per obbligo finora sono state zitte».
Come sei arrivato a questa decisione?
«Sono stato portato a fare questa scelta dopo che in estate io e i miei compagni accettammo di iniziare la stagione a nostro rischio e pericolo. La Federazione aveva infatti fissato delle linee guida che poi sono cambiate ogni settimana e negli ultimi giorni lo scenario è cambiato di nuovo. Sono stati aboliti sia i test prima degli scrimmage che quello del 19 ottobre, a quanto pare l’unico previsto prima del campionato. Ora basta un’autocertificazione ed io non me la sento di sperare nel buon senso degli altri e fidarmi solo di qualche crocetta su un documento. Presto diventerò padre, ma la motivazione principale è il rispetto che ho verso me stesso e, dopo, verso coloro che mi stanno vicino». (da.be.)
L’intervista completa su «sabato sera» dell’8 ottobre.
Nella foto (Isolapress): Andrea Spampinato quando giocava, lo scorso anno, nella Virtus Spes Vis Imola