«Andrea Costa, c’era una volt…A», Patricio Prato: «Imola una seconda casa, mi sentivo confermato…»
Nessuno come lui ha vestito la maglia dell’Andrea Costa (186 volte) nei 25 anni di serie A. Però, dopo aver vissuto in biancorosso le ultime 6 stagioni, Patricio Prato durante questa estate ha lasciato il club di via Valeriani, approdando a Cento e restando così in A2. Il «gaucho», trapiantato sotto le Due Torri, doveva essere tra i punti fermi del «ricostruendo» staff dirigenziale dell’Andrea Costa, che aveva già perso Alex Petrilli. Poi le vicende dell’estate (soprattutto i problemi organizzativi di via Valeriani) hanno tenuto a lungo in stand-by la riorganizzazione di un club che aveva appena deciso di autoretrocedersi in serie B. «Io mi sentivo confermato a Imola – spiega Prato – e non c’erano problemi, se non quello di aspettare che le varie assemblee del club rimettessero in moto società e squadra».
Cosa è stata l’Andrea Costa per te?
«La mia seconda casa e la squadra dove ho giocato di più in carriera. Negli anni si è creato un legame e un affetto reciproco con la società e la città e mi hanno dato la possibilità di fare i primi passi da dirigente. Gli sono grato». (p.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 24 settembre.
Nella foto (Isolapress): Patricio Prato