Mondiali di ciclismo «Imola 2020», nei pronostici Riccardo Magrini vede azzurro: «Ispiriamoci a Pogacar»
Pikachuuu. Un urlo rimbomba dalla tivù e fa vibrare le pareti di casa. Pikachu non è altro che Pogacar, autore dell’impresa clamorosa alla cronometro finale del Tour de France, superando il connazionale Roglic. La voce è quella di Riccardo Magrini, che su Eurosport fa vivere il ciclismo in maniera assai più viva rispetto alla sonnolenta Mamma Rai. Il «Magro», come viene chiamato un po’ da tutti, è un maestro ad affibbiare soprannomi ai vari campioni, su tutti il «Frullatore» per Chris Froome, quando mulinava i pedali come nessun altro. Ma lo stesso Magrini è anche un maestro di simpatia, educazione e disponibilità, se è vero che, dopo 6 ore di telecronaca, ci dedica una mezzoretta del suo tempo per parlare dei Mondiali di «Imola 2020». «L’Italia non deve pensare di essere battuta in partenza, anzi, c’è la possibilità di riportare il titolo in Italia dopo 12 anni. La dimostrazione che ha dato Pogacar sabato scorso può servire da stimolo».
Dunque l’Italia come «underdog», come sfavorita dai pronostici. In favore di chi?
«Mah, tutti indicano il belga Van Aert e il francese Alaphilippe, ma noi abbiamo la possibilità di ribaltare tutto, anche perché proponiamo una Nazionale molto giovane. Dunque speriamo che Imola ci porti bene, come quando vinse Adorni nel 1968». (p.z.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 24 settembre.
Nella foto: Riccardo Magrini e Luca Gregorio durante una telecronaca di ciclismo su Eurosport