Nel bosco dei bambini di via Suore si abbattono gli alberi secchi e malati
Dal 1992 in Italia esiste una legge, conosciuta come Un albero per ogni nato, che obbliga i Comuni con più di 15 mila abitanti a porre a dimora un albero per ogni bambina e bambino nati nel proprio territorio. Da allora Imola ha creato una serie di boschetti più o meno accorpati mettendo a dimora 500-600 piante ogni anno, rappresentanti i nuovi nati. Le piantine utilizzate sono sempre autoctone (querce, carpini, frassini, aceri) e molto giovani, al fine di ottenere un buon attecchimento con poche cure colturali e ridotta irrigazione. Conseguentemente le piante furono messe a dimora a distanza ravvicinata proprio per consentire un migliore attecchimento nello stadio giovanile.
Successivamente gli alberi, crescendo, entrano in concorrenza gli uni con gli altri e quelli meno rapidi nella crescita e meno tolleranti dell’ombra tendono a regredire e seccare. La selezione, del tutto naturale, consente di ottenere formazioni boscate sane e stabili. Siccome tali boschetti vengono frequentati, onde non costituire pericolo per le persone, non è possibile lasciare che le piante crollino naturalmente, pertanto è necessario e indispensabile l’abbattimento delle piante già secche o talmente adug- giate da non avere possibilità di vita. Tale attività è in corso in questi giorni (con una breve sospensione in occasione dei mondiali di ciclismo), da parte dell’unità operativa Verde di Area Blu, nel primo bosco dei bambini realizzato mettendo a dimora gli alberi che rappresentano i nati dal 1992 al 1994, in via Suore, di fronte al parcheggio dell’ingresso alto di parco Tozzoni, nel quale verranno abbattute complessivamente 80 piante. Come in tutti gli interventi di abbattimento e potatura del verde urbano il materiale di risulta viene raccolto e conferito a impianti specializzati per la produzione di compost o per la produzione di energia. (r.cr.)
Nella foto: gli alberi di via Suore