Il nuovo sindaco di Imola Marco Panieri già al lavoro: primi impegni e temi «caldi» con in testa il motto di nonno Giorgio
Marco Panieri è il dodicesimo sindaco di Imola nel dopoguerra, a partire da Giulio Miceti. È un mandato non banale, che segna davvero una cesura storica, più forte di quella che portò due anni fa Manuela Sangiorgi ad essere la prima sindaca non di centrosinistra della città di Andrea Costa.
Stavolta non è una ubriacatura temporanea, stavolta Marco Panieri ribadisce di essersi candidato come alfiere di un progetto che guarda un orizzonte di dieci anni.
Per un tempo così lungo è servito un tempo corto, ovvero le 4 ore di sonno a notte che si è potuto permettere in campagna elettorale. Non saranno tante di più quelle che si concederà ora. La «condanna a sindaco», come l’ha definita un suo predecessore, prevede anche questo. «Ora però si lavora per la città».
I primi impegni del nuovo sindaco saranno costruire la Giunta, occuparsi di edilizia scolastica e di economia… con in testa il motto di nonno Giorgio. «L’energia, la forza e il sorriso che metto nel mio impegno vengono dalla sua figura. Sono in politica grazie a lui, per portare avanti i valori che mi ha trasmesso: il bene comune e l’impegno a favore di una comunità. Una massima che ricordava sempre era che “per salire in montagna la regola è taci e tira, nella vita invece è tira per poter parlare e farti valere. Ma quanto? Il fare o l’essere sono concetti relativi. Quello assoluto è abbastanza”».(p.b.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 24 settembre.
Nella foto (Isolapress): Marco Panieri