Aspettando il Gp a Imola, Gian Carlo Minardi: «Serve organizzare bene, così la F.1 potrà tornare»
Ogni volta che una monoposto erede del Team Minardi conquista un grande risultato, come è successo a Monza per l’Alpha Tauri di Gasly, il fondatore viene immancabilmente chiamato in causa. Come se fosse ancora un protagonista della F.1 e non uno che i Gran Premi li guarda in Tv. «Sinceramente non mi so spiegare tanto affetto – ha detto Gian Carlo Minardi -. Non lo ricevevo nemmeno quando ero in F.1. Mi sorprende e mi fa piacere, perché lo sport di solito dimentica facilmente anche chi ha fatto cose eclatanti. Io ho solo fatto nascere il team nel 1979, che poi ha cambiato nome, rimanendo comunque una realtà importante per Faenza e per l’automobilismo italiano».
Cosa ne pensa del ritorno della F.1 a Imola?
«Mi fa estremamente piacere. Per me non è stata una sorpresa, ma una conferma, avendo seguito l’ottimo lavoro svolto da Uberto Selvatico Estense in questi mesi. E poi bravi anche Regione, ConAmi e tutti quelli che si sono adoperati. A livello di immagine è importantissimo aver raggiunto l’obiettivo».
Potrebbe esserci un seguito?
«E perché no? Organizzare il calendario 2021 non sarà facile per Liberty Media. Bisogna fare il massimo dello sforzo, in modo che Imola abbia un successo organizzativo superiore agli altri».
L’intervista completa su «sabato sera» del 17 settembre.
Nella foto (Isolapress) Gian Carlo Minardi su una sua storica monoposto di Formula 1 al «Minardi Day» di Imola