F.1 e Mondiale di ciclismo a Imola, le stime sulle ricadute economiche
Per Imola si preannuncia davvero un autunno mondiale. L’annus horribilis della pandemia Covid, che ha registrato la cancellazione di eventi importanti (vedi la tappa del mondiale Superbike) e il rinvio di altri, come i grandi concerti previsti per l’estate (Cesare Cremonini, Vasco Rossi e Pearl Jam), avrà però una coda piuttosto interessante, almeno dal punto di vista sportivo. Al Gran premio dell’Emilia Romagna di Formula 1, inserito in calendario nel weekend dal 30 ottobre al 1° novembre, che riporta il Circus a Imola dopo 14 anni di assenza, si è infatti aggiunta la perla dei Mondiali di ciclismo (dal 24 al 27 settembre). In questo caso, per ritrovare la rassegna iridata nel circuito dei Tre Monti occorre andare indietro di oltre mezzo secolo, al 1968 del trionfo di Vittorio Adorni.
Ma quanto può valere dal punto di vista economico questo doppio colpo per il territorio imolese? Difficile a dirsi, stando al fatto che le incognite sono ancora parecchie, soprattutto per quanto riguarda l’evento ciclistico. «Difficile valutarne l’impatto – sottolinea infatti il presidente di If Imola-Faenza, Gianfranco Montanari -. Non abbiamo ancora tutti i dettagli organizzativi, gli incontri per definirli sono in corso». Per la Formula 1 una stima, almeno per quanto riguarda la parte alberghiera, è stata possibile farla grazie al contributo tecnico di Massimo Feruzzi, dell’agenzia di consulenza turistica e territoriale Jfc. Contando i soli addetti ai lavori (piloti, team, organizzatori, gommisti, giornalisti), il gran premio imolese frutterà al settore ricettivo la cifra di 3 milioni e 112 mila euro, di cui 2,7 milioni per le strutture alberghiere e i restanti 400 mila euro circa su quelle extra-alberghiere. (r.e.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 10 settembre.
Nella foto: una veduta aerea dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari