Le celebrazioni per Giuseppe Scarabelli a duecento anni dalla nascita
Giuseppe Scarabelli Gommi Flamini, scienziato e primo sindaco di Imola dopo l’Unità d’Italia, nasce a Imola il 15 settembre 1820, esattamente duecento anni fa. Un compleanno importante da festeggiare che, a causa dello stop imposto nei mesi primaverili dall’emergenza epidemiologica, è stato privato di alcune iniziative in programma che dovevano anticipare l’evento. Il Comitato Promotore Celebrazioni Scarabelliane e gli altri enti istituzionali e privati associati alle celebrazioni hanno, infatti, concordemente deciso il rinvio dell’evento maggiore previsto dal programma concertato fin dal 2018, cioè il Convegno storico-scientifico del 23-25 aprile 2020, proprio per effetto del Covid.
I duecento anni di vita saranno festeggiati, comunque, domani, martedì 15 settembre, con due opere importanti del programma comune che, nel frattempo, erano ormai completate. Un modo per ricordare la figura e l’opera scientifica. Il Comitato Promotore, in accordo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, presenterà, infatti, la nuova Carta della Pianura tra Imola e Ravenna e la relativa Guida alla Lettura, edite dalla Théodolite Editore, autori Stefano Marabini e Gian Battista Vai, a palazzo Sersanti alle ore 11. Una presentazione che sarà anticipata dai saluti di Rodolfo Ortolani, presidente della Fondazione, e di Francesco Corrado, presidente del Centro «L. Einaudi». Al pomeriggio, alle ore 17, è prevista, invece, presso la biblioteca comunale di Imola la presentazione del volume Lettere di Giuseppe Scarabelli ad Abramo Massalongo, edito da La Mandragora, alla presenza del commissario straordinario Nicola Izzo che porgerà i saluti istituzionali, dell’autri- ce Marina Baruzzi, già dirigente degli Istituti culturali imolesi, e del professor Gian Battista Vai (Università di Bologna, Museo Geologico Capellini, Dipartimento BiGeA – Bologna). (al.gio.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 10 settembre.
Nella foto: ritratto di Giuseppe Scarabelli (Archivio privato in uso all’Archivio fotografico Musei civici di Imola)