Ezio Zermiani e il ritorno della F.1 sul Santerno: «Imola è una cattedrale, occasione da capitalizzare»
Il nome di Ezio Zermiani ci riporta alla mente la F.1 degli anni ’80 e ’90. «I migliori» ci tiene a precisare lui. I tempi delle cronache Rai di Mario Poltronieri, dove però era Ezio dai box a dare agli spettatori il polso della situazione. Lui che riusciva a fare le interviste accovacciato a fianco delle monoposto sulla griglia di partenza. E non per gentile concessione degli organizzatori, ma per il rapporto che sapeva creare coi piloti. Un cronista d’assalto Zermiani, che con Imola ha un rapporto speciale. «E il motivo è sempre lo stesso, e si chiama Ayrton Senna. Ogni volta che vengo, anche se non vado al monumento, un pensiero glielo rivolgo sempre. Perché la sua scomparsa è stata una delle cose che nella carriera di giornalista mi ha colpito di più dal punto vista umano».
Cosa hai provato quando hai saputo che la F.1 sarebbe tornata a Imola?
«Un colpo al cuore. Un’emozione forte. È una cosa bellissima per tutti gli sportivi. Questo è un riconoscimento a posteriori e per la città rappresenta un enorme rilancio a livello di immagine. La F.1 che torna a Imola è un colpo di fortuna sul quale bisogna capitalizzare al massimo». (a.d.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 3 settembre.
Nella foto (Isolapress): Ezio Zermiani a Imola nel 2014 durante le celebrazioni per il ventennale dalla morte di Ayrton Senna insieme ai vari piloti Alonso, De La Rosa, Trulli, Patrese, Badoer, Martini, De Cesaris, Berger, Bianchi (scomparso l’anno seguente), Raikkonen, Pirro e Capelli