F.1 a Imola, intervista all’ex presidente dell’autodromo Federico Bendinelli
In città non si è spento l’eco legata al clamoroso ritorno della Formula 1. E fra i tanti ad esultare c’è anche l’avvocato bolognese Federico Bendinelli, che dal 1978 al 2006 è stato al vertice della Sagis (acronimo di Società allestimento e gestione impianti sportivi), che ha gestito l’autodromo, prima come amministratore delegato e poi come presidente.
Bendinelli firmò con Bernie Ecclestone tutti i contratti per far correre qui la F.1; dal primo, il Gran Premio d’Italia del 1980 (l’unico della storia a non essersi disputato a Monza), fino all’ultimo, quello di San Marino del 2006. Nessuno meglio di lui sa cosa significhi ottenere e poi organizzare una corsa di questo livello. «Ho provato una grande soddisfazione quando ho saputo che la F.1 sarebbe tornata a Imola – ha detto Bendinelli -. La considero una specie di rivincita, perché già nel 2016 ci si era andati molto vicino a riaverla. Esisteva un’intesa con Ecclestone, che non essendosi accordato con Monza voleva spostare il Gran Premio d’Italia all’Enzo e Dino Ferrari. Non fosse intervenuto il capo del Governo in difesa dell’autodromo brianzolo, il sogno si sarebbe realizzato già allora, perché il ricorso al Tar, relativo al diritto di ricevere dall’Aci i 10 milioni di euro di finanziamento, che non sono prerogativa solo di Monza ma di chi acquisisce la corsa, sarebbe stato sicuramente accolto. In qualità di consigliere dell’Aci, in quel periodo mi sono battuto per favorire Imola, risultando però in netta minoranza». (a.d.p.)
L‘intervista completa su «sabato sera» del 27 agosto.
Nella foto (Isolapress): Federico Bendinelli insieme a Bernie Ecclestone