Turismo Emilia Romagna, meno 66,5 per cento nei primi cinque mesi del 2020 ma in estate la situazione migliora
Sono più che dimezzate le presenza turistiche in Emilia Romagna nei primi cinque mesi dell”anno, caratterizzati dal lungo lockdown. Per contro, il movimento registrato ad agosto lascia ben sperare per il bilancio estivo.
Ma cosa significa il meno 66,5 per cento di presenze dei primi cinque mesi del 2020 rispetto ai dati 2019?
Secondo quanto elaborato a giugno dal Centro Studi di Confartigianato Emilia-Romagna su un campione di oltre mille micro e piccole imprese emiliano-romagnole, il calo di fatturato registrato è più ampio di 8,7 punti (con una diminuzione del 55,4 per cento). Un datoche, a conti fatti, interessa 17.268 imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica per un totale di oltre 53 mila addetti.
“Il calo nelle presenze turistiche non ci coglie di sorpresa – commenta Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna nonché vice presidente vicario nazionale di Confartigianato Imprese -, ma osservando il traffico sulle autostrade, e il traffico che si sviluppa soprattutto nei weekend, siamo fiduciosi che questo periodo estivo segnerà un recupero per la filiera del turismo della nostra regione. Il nostro augurio è che siano in tanti coloro che hanno scelto le nostre spiagge, le nostre montagne e le nostre città d’arte per trascorrere qualche giorno sereno in vacanza e per godere dei servizi, della bellezza e della speciale ricettività che le imprese del turismo sanno offrire”.
(r.cr)