Rientro a scuola, l”istituto Paolini-Cassiano al lavoro per garantire il diritto allo studio in sicurezza. Intervista alla dirigente Ernestina Spiotta
Si sa: a settembre il rientro a scuola sarà diverso dagli altri anni, per via dell”emergenza Covid-19. Il punto è “quanto diverso” e quali saranno le soluzioni alternative messe in campo per garantire sicurezza e diritto allo studio.
A Imola, l”Istituto tecnico Paolini e l’Istituto professionale Cassiano conteranno da settembre oltre 1.100 studenti, un numero che è incrementato soprattutto all’ex Ragioneria (che oggi si chiama Amministrazione, finanza e marketing), dove saranno attivate 8 classi prime, ovvero una in più rispetto all’anno scorso.
Il lavoro per farsi trovare pronti al suono della campanella, e soprattutto alla sfida del Covid, è intenso, come spiega Ernestina Spiotta, che dirige gli istituti Paolini-Cassiano dal 2018 dopo un”esperienza di sei anni alla guida dell”Istituto comprensivo 2.
«È una estate complicata, così come lo sono stati l’inverno e la primavera – commenta la dirigente -. Abbiamo attraversato un momento molto difficile, caratterizzato dall’imprevedibilità e durante il quale abbiamo dovuto riorganizzarci in maniera repentina. Adesso abbiamo due certezze: che il Covid è ancora attivo e che dobbiamo fare in modo che le nostre scuole non diventino dei focolai. Quindi, il senso di responsabilità da parte di noi dirigenti è molto alto».
Che tipo di rapporto c’è tra voi dirigenti in questa difficile fase?
«Stiamo collaborando molto. Questo è un territorio che ha una sua peculiarità e cioè una attività di rete tra istituti che non ho riscontrato in altre regioni. Forse è una delle poche reti a livello nazionale attiva ormai da anni. Qui c’è una apertura mentale tale da consentire l’assunzione di decisioni condivise e funzionali per il territorio».
Un esempio?
«La nostra utenza proviene anche da fuori regione e per questo è vincolata ai trasporti pubblici. Tra dirigenti ci siamo più volte incontrati per concordare una serie di soluzioni da sottoporre a Tper. La scelta sarà univoca, perché altrimenti non riusciremmo a portare i ragazzi a Imola all’orario giusto».
Come saranno organizzate le lezioni?
«Stiamo cercando di fare in modo che lo stesso docente abbia sia ore di lezione in presenza in aula, per risolvere ad esempio i problemi legati alla valutazione, sia ore di didattica a distanza. La percentuale è ancora da definire. Per gli studenti disabili l’idea, invece, è di accoglierli con orario regolare in presenza».
A livello logistico riuscirete a garantire il distanziamento?
«Il nostro polo non avrà bisogno di interventi strutturali, ricorreremo a ingressi diversi e abbiamo riadattato alcuni spazi, come le sale docenti, che permettono di accogliere più studenti. Il personale Ata e i collaboratori scolastici stanno facendo un grosso lavoro anche sugli arredi. Non dovremo acquistarne di nuovi, perché avevamo già banchi singoli».
L”intervista completa è pubblicata su “sabato sera” del 30 luglio.
(lo.mi)
Nella foto: la dirigente Ernestina Spiotta
Imola