Episodio di razzismo a Imola, la denuncia di Fatiha: «Niente casa in affitto perché straniera»
Grave episodio di razzismo a Imola. A raccontare l’accaduto Fatiha Sakhri, giovane infermiera campana di origini magrebine, sulla sua pagina Facebook. Una vicenda che vede protagonisti una affittacamere imolese insieme al marito che nonostante le prenotazione della ragazza hanno fatto dietrofront quando hanno visto che gli ospiti non erano italiani.
Tutto è iniziato quando Fatiha ha contattato la donna per chiedere la disponibilità di una camera per i genitori che sarebbero saliti in Emilia-Romagna per stare vicini al figlio, e fratello della giovane, ricoverato all’Istituto Montecatone a causa di un brutto incidente avvenuto prima del lockdown. Trovando la disponibilità dell’affittacamere, il cui numero è presente nel sito dell’Istituto insieme a quello di altre strutture di privati che accolgono i parenti dei ricoverati, Fatiha e la sua famiglia, i due genitori ed il fratellino più piccolo, dopo un lungo viaggio in macchina da Caserta, venerdì scorso sono arrivati a Imola e si sono presentati all’indirizzo in via Montecatone. Davanti a loro l’affittacamere ed il marito che sospettosi non ci hanno messo molto a sollevare il problema. «Lei non mi ha detto al telefono che non siete italiani». Fatiha ha così spiegato loro che non pensava fosse così importante e che nessuno le aveva chiesto niente, ma la coppia è stata irremovibile e ha deciso che l’appartamento non sarebbe più stato dato in affitto. «Anche perché c’è il bambino» si legge nello sfogo della giovane su Facebook.
Il triste episodio è stato ripreso anche da Repubblica che scrive come la famiglia Sakhri sia così rimasta in mezzo alla strada, sotto il sole dopo un viaggio in macchina durato ore. Fatiha inoltre ha deciso di sporgere denuncia alla polizia. «Ancora non ci posso credere che mi sia capitata una cosa del genere – si legge sul post social -. E’ assurdo, triste, incredibile davvero. Sono molto dispiaciuta. Queste cose non possono succedere. Non devono succedere. #questoèrazzismopuro». Fortunatamente la storia si è conclusa a lieto siete grazie ad un altra persona di Imola che gli ha messo a disposizione una casa in affitto. «Un abbraccio affettuoso al fratello siciliano – conclude il post su Facebook – che ho chiamato subito dopo e che ci ha aiutato senza che gli dicessi nulla della discussione accaduta prima. Grazie a te che hai lasciato sicuramente una bellissima impronta nei nostri cuori».
Non è tardata ad arrivare al risposta dell’Istituto Montecatone che su Facebook si è «dissociato da qualsiasi comportamento discriminatorio. In rifermento all’articolo pubblicato quest’oggi dai giornali e ripreso in alcuni post su Facebook, in cui una famiglia di un paziente ricoverato all’Istituto non è stata accettata in una struttura affittacamere del territorio, l’Istituto di riabilitazione precisa che, nonostante sul proprio sito è presente un elenco di strutture di privati che accolgono i parenti dei ricoverati, non ha nessun tipo di rapporto con esse e prende le distanze da qualsiasi comportamento discriminatorio che può verificarsi». (r.cr.)