Coronavirus, tampone alle badanti all’arrivo in Emilia Romagna e “quarantena” per 14 giorni. Un nuovo positivo a Imola
Tampone naso-faringeo all’arrivo delle badanti in Emilia Romagna e isolamento domiciliare per 14 giorni, se non è possibile potranno alloggiare in un albergo convenzionato.
La Regione, in particolare l’assessore alla Salute Raffaele Donini, ha deciso di affrontare con decisione il problema del contrasto al Coronavirus per quanto riguarda le assistenti familiari che rientrano in Italia dall’estero. Le badanti o assistenti familiari, care-giver all’inglese, sono 61mila solo in Emilia Romagna, svolgono un lavoro delicato e di grande impatto sociale, a diretto contatto con gli anziani. Negli ultimi 30 giorni la percentuale di positivi al rientro dall’estero è salita all’11%, tra i Paesi più colpiti dal contagio da Covid-19 al momento c’è l’est europeo (l’Italia ha reintrodotto l’obbligo di quarantena per chi arriva anche da Romania e Bulgaria). Proprio da questi Paesi provengono molte delle badanti, da qui la decisione dell’assessorato regionale alla Salute: “Un passo necessario”.
Il protocollo prevede che siano le persone stesse o le famiglie presso cui lavorano ad attivarsi mentre il tampone è a carico delle Ausl di riferimento. In pratica le badanti debbono dichiarare alle Aziende sanitarie il loro ingresso in Italia e le modalità di arrivo. Sia negli aeroporti che nelle autostazioni scatta il tampone naso-faringeo all’arrivo, che sarà praticato da personale sanitario.
Se il tampone risulta positivo, scatta l’isolamento nelle strutture alberghiere messe a carico dalle Aziende sanitarie locali o il ricovero ospedaliero, sulla base delle condizioni cliniche della persona. Se il tampone sarà negativo, c’è comunque l’obbligo di isolamento domiciliare per 14 giorni, con un rigoroso protocollo di sicurezza: se la casa della persona che viene accudita dalla badante ha caratteristiche che garantiscano l’isolamento, non c’è problema; in caso contrario dovrà trascorrere il periodo di isolamento in un albergo convenzionato reperito dall’Ausl. E’ previsto anche un secondo tampone di verifica, che sarà effettuato dopo 7-10 giorni dal primo, per avere conferma dell’esito.
Oggi in Emilia Romagna abbiamo 47 positivi in più di cui 34 asintomatici, individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Uno di questi riguarda Imola. Si tratta di una persona di Imola che qualche settimana fa aveva eseguito un esame sierologico risultato positivo per IgG, ma che al successivo tampone risultava negativa. Nel corso delle vacanze fuori territorio ha avuto accesso ad una struttura sanitaria per una lieve sintomatologia aspecifica ed ha effettuato un secondo tampone risultato invece lievemente positivo. Attualmente è in isolamento al proprio domicilio.
Ad oggi i casi attivi (positivi) nei dieci comuni sono 25, complessivamente sono 433 dall’inizio dell’epidemia, in Emilia Romagna 29.897.
In provincia di Bologna i nuovi casi sono 7, di cui 4 sintomatici: uno importato dall’estero (Croazia), un altro dalle Marche, un altro ancora diagnosticato in Veneto – ma poi rientrato nel bolognese dove risiede -; l’ultimo è un caso sporadico. Dei 3 asintomatici, invece, 2 fanno parte del focolaio “Interporto”, 1 di un focolaio familiare. Tutti e 7 sono in isolamento domiciliare. (r.cr.)
Ma l’isolamento per 14 giorni in strutture alberghiere convenzionate per badanti che ritornano da Bulgaria o Romania, è a carico del datore di lavoro?
Grazie mille, saluti.
Nel percorso individuato dalla Regione al momento non si parla di obblighi del datore di lavoro.
Da notare che, proprio in questi giorni (oggi stesso) sono previsti incontri della Regione con le organizzazioni sindacali a seguito dei quali dovrebbe uscire un ulteriore comunicato in merito.
http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/coronavirus-al-ritorno-al-lavoro-in-italia-tampone-per-le-badanti-che-arrivano-dallestero-ll-piano-della-regione