Coronavirus, la sperimentazione del vaccino coinvolgerà Piacenza. A Imola 29 casi attivi. Bologna riapre alcuni Cup
E’ notizia di oggi della Regione che una delle province emiliano-romagnole che ha pagato il prezzo più alto al Coronavirus, Piacenza, entrerà a far parte della sperimentazione del vaccino italiano contro il Covid-19. Unica città assieme a Roma, Verona e Cremona.
Il progetto, guidato dall’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani e finanziato da Regione Lazio e Ministero dell’Università e della Ricerca, in una prima fase coinvolgerà 45 volontari sani massimo 55enni, ai quali sarà somministrato il vaccino; se i test non avranno controindicazioni, verranno poi allargati a un nuovo gruppo di cittadini tra i 65 e i 75 anni, per poi essere ulteriormente estesi con il progredire dei risultati, come ha resto noto la Regione Lazio.
“Questo progetto – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -, ha un obiettivo ambizioso: identificare la quantità minima di vaccino capace di sviluppare gli anticorpi nell’essere umano”. “Il nostro sostegno – ha aggiunto – ancora una volta va ai ricercatori e a tutti i cittadini, in particolare quelli della nostra regione, che daranno la propria disponibilità mettendosi al servizio della scienza e della collettività”.
Il vaccino ha già superato i test preclinici effettuati sia in vitro che in vivo su modelli animali, che hanno evidenziato la forte risposta immunitaria indotta e il buon profilo di sicurezza; ora può quindi cominciare la fase 1 di sperimentazione sull’uomo della piattaforma vaccinale italiana, alla quale ha collaborato anche il Consiglio nazionale delle ricerche con il supporto del ministero della Salute.
Nel frattempo in Emilia Romagna continuano ad emergere dei casi, 34 oggi, di cui ben 23 asintomatici. Le province dove si registrano i numeri più alti sono Modena (8 casi, di cui 4 individuati tramite screening a tappeto della Regione nel settore carni) e Piacenza (7 casi, di cui 6 asintomatici nel settore della logistica).
Più tranquilla la situazione a Imola dove ad oggi sono 29 i casi di persone positive al Coronavirus presenti nei comuni del circondario di Imola. Si tratta per la quasi totalità di casi asintomatici, in alcuni casi debolmente sintomatici. Molti sono persone ritornate da paesi extra Ue, in alcuni casi legati a focolai di Bologna (ad esempio in una casa di riposo). Secondo i dati dell’Azienda usl di Imola sono saliti così complessivamente a 433 i casi dall’inizio dell’epidemia.
L”Ausl di Bologna, inoltre, oggi ha riaperto al pubblico i primi 17 sportelli Cup, ancora chiusi (accesso solo con appuntamento) dalla pandemia. E” una prima fase del piano per la riapertura complessiva prevista per il 14 settembre. Ad esempio, oggi ha riaperto Budrio. Ancora attivi solo su prenotazione tutti gli altri, come Ozzano. (r.cr.)