Agricoltura in regione, nel 2019 bene l”export (+4,7%) e l”occupazione (+3%)
L’export delle eccellenze enogastronomiche regionali che continua a crescere, la qualità come chiave vincente, i dati sull’occupazione che si consolidano.
L”annata 2019 del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna presenta aspetti positivi ma anche difficoltà nella formazione del valore della produzione agricola, dovute principalmente alle criticità climatiche, fitosanitarie e di mercato.
«Nonostante le guerre sui dazi e la Brexit, l’export dell’agroalimentare della Regione, come è stato bene illustrato, cresce del 4,7% (contro il 3,7% a livello nazionale) e raggiunge il valore di 6,8 miliardi di euro portando per la prima volta a un saldo positivo di oltre 200 milioni della bilancia commerciale regionale – spiega Alessimo Mammi, assessore all”Agricoltura e all”Agroalimentare della Regione Emilia-Romagna -. E” un valore che rappresenta oltre il 10% dell’export complessivo regionale ed è pari al 16% dell’intero export agro-alimentare italiano, confermando il ruolo di traino dell’Emilia-Romagna per l’intero sistema nazionale, grazie alle sue produzioni di grande qualità e a un sistema di imprese ben organizzato e consolidato».
Anche se il settore agricolo e agroalimentare è stato tra quelli che, durante l’emergenza Covid-19, non si sono fermati garantendo continuità produttiva e fornitura di cibo per tutta la comunità, «questo non significa che non abbia subito i contraccolpi della pandemia – aggiunge Mammi -. Come Regione abbiamo messo in campo in questi mesi quasi 80 milioni di euro, compresi i fondi straordinari della legge regionale che ci apprestiamo ad approvare. Abbiamo pagato 105milioni di euro di anticipi Pac agli agricoltori. Lo Stato a sua volta ha stanziato per il settore agricolo circa 1miliardo di euro coi decreti Cura Italia e Rilancio: ci aspettiamo che queste risorse vengano messe al più presto a disposizione delle imprese agricole». (r.cr.)