Pallamano, Romagna fuori dall’A2 per una mail non inviata. Il presidente Sami però è ancora fiducioso
Una leggerezza che rischia di costare cara alla Pallamano Romagna. Molti hanno pensato che l’errore arrivasse da Roma, quando mercoledì 15 luglio la Federazione pallamano ha reso noti i gironi della serie A2. Invece, nonostante l’iscrizione on-line fosse stata compilata con largo anticipo rispetto alla scadenza (lunedì 6 luglio), la società ha poi dimenticato di effettuare l’invio. Un errore di cui il Romagna è venuto a conoscenza solo il giorno dopo, quando il delegato dell’Emilia Romagna Marco Tosi Brandi ha chiamato la società chiedendo i motivi della mancata iscrizione. «A quel punto – racconta il presidente Vito Sami – ci è stato consigliato di mandare una mail in Federazione per spiegare l’accaduto e con- fermare la nostra volontà a partecipare al campionato a cui abbiamo diritto, cioè l’A2. Non avevamo garanzie, ma ci avevano rassicurato che la cosa si sarebbe sistemata. Invece mercoledì 15 luglio, quando si è riunito il Consiglio Federale per ratificare le squadre ammesse e la composizione dei gironi, abbiamo avuto la brutta sorpresa di non figurare da nessuna parte. Fra l’altro mancavano dei consiglieri e non tutti erano stati informati della situazione».
Quasi sempre in questi casi una Federazione sportiva si informa prima di estromettere una squadra, considerando anche il fatto che il posto c’era ampiamente, visto che il girone nord è dispari (13 squadre delle 14 previste). Evidentemente c’era la volontà di mettervi i bastoni fra le ruote.
«L’errore è il nostro, ma quasi sempre quando si tratta di una dimenticanza formale, si tende a comprendere e a riammettere la società. Anche perché siamo corretti e in regola con i versamenti, oltre ad essere una realtà storica. È una decisione solo politica, perché evidentemente non stiamo simpatici. Speranze che ci riammettano? Negli ultimi giorni però si è aperto uno spiraglio e a metà settimana alcuni nostri rappresentanti incontreranno i vertici della Federazione confidando in un ripensamento». (c.a.t.)
Nella foto: Fabrizio Tassinari