A Ozzano il laboratorio che testa le mascherine
Si fa presto a dire mascherine. Nei tre mesi più complicati della recente storia abbiamo imparato a conoscerle, quando prima ne limitavamo l’uso a quelle professioni che richiedevano protezione del volto, dal verniciatore al chirurgo. Ora sono indispensabili, specie negli spazi pubblici.
Dette anche dpi (dispositivi di protezione individuale), gamma invero molto vasta, l’Italia ha dovuto in fretta e furia importarne da ogni dove. E con quali garanzie di efficienza? In altre parole, saranno tutte buone quelle che il sistema Paese acquista?
La risposta la danno i laboratori dell’Università di Bologna. E parte dei test effettuati sui materiali che compongono le mascherine passa da Bologna e Ozzano.
Nelle scorse settimane, infatti, ad aggiudicarsi un finanziamento regionale destinato ai laboratori della rete Alta tecnologia c’era anche il «Centro interdipartimentale di ricerca industriale di scienze della vita e tecnologie per la salute (Ciri-Sdv)». Il cui progetto vincitore riguarda la «valutazione sistematica della efficacia delle mascherine chirurgiche per la protezione degli operatori sanitari e della popolazione».
Il finanziamento ammonta a circa 119 mila euro su complessivi 1,9 milioni messi a disposizione dalla Regione per 12 progetti. (t.f.)
Ulteriori particolari nell’artico del Sabato sera del 9 luglio.
Nella foto: il laboratorio Ciri-Sdv ad Ozzano