«Andrea Costa, c’era una volt…A», quattro chiacchiere con Cristiano Fazzi: «Amo Imola, se volete potrei dare una mano»
Lui c’era a Caserta il 28 maggio 1995 (da avversario in maglia Ragusa) quando l’Andrea Costa conquistò la prima serie A. Poi ci fu anche tre anni dopo al «Palatenda», quando, in maglia biancorossa, guadagnò la promozione in A1 al volante di una squadra magica, che a Imola nessuno dimenticherà mai. Adesso che la serie A svanisce dopo un quarto di secolo, il 48enne Cristiano Fazzi ripercorre quelle pagine gloriose, ma anche quelle di più stretta attualità, sia a livello personale, ma anche del club biancorosso. «L’Andrea Costa fuori dalla serie A cosa mi mette tanta tristezza, anche se le difficoltà degli ultimi anni e certi campionati altalenanti facevano presagire un ridimensionamento – ha commentato Fazzi -. Vederla ripartire dalla serie B dispiace, specie se guardiamo al passato, ma se si vuole migliorare e costruire qualcosa di buono, vale la pena guardarsi in faccia e ripartire dal basso. In questi anni la società ha fatto tanti sacrifici e ci sta anche l’autodeclassamento».
Hai mai pensato che l’avventura nel basket potesse continuare dopo aver chiuso quella da giocatore?
«Ci ho pensato, ma poi la vita mi ha messo di fronte a degli ostacoli imprevisti ed era impensabile continuare, soprattutto lontano da Imola. Col passare degli anni mi sarebbe piaciuto essere coinvolto in qualche progetto dell’Andrea Costa, ma non è mai successo, un po’ per scelta mia, ma anche per le diverse scelte societarie. In futuro mi piacerebbe dare una mano al club di via Valeriani in questa fase di ripartenza e sarebbe bello farlo anche entrando dalla porta di servizio». (p.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 2 luglio.
Nella foto (Isolapress): Cristiano Fazzi in centro a Imola