Maturi in mascherina con lo sguardo al futuro: i racconti degli studenti di Imola
Una sola prova, orale, che vale fino a 40 punti. Peso maggiore dei crediti del triennio, fino a 60 punti. Distanziamento sociale fra studenti e professori. E mascherine dove non è possibile stare lontani. E’ un esame di maturità unico nel suo genere quello che 784 ragazzi degli istituti superiori di Imola stanno affrontando da mercoledì 17 giugno.
Abbiamo chiesto a quindici maturandi dei principali istituti e indirizzi di studio di raccontarci come hanno vissuto o si stanno preparando a questo momento, come hanno affrontato i tre mesi di didattica a distanza e di lontananza dai loro compagni di classe/scuola e dai loro professori, e che cosa sognano per il loro futuro universitario o lavorativo.
«La commissione mi ha messo subito a mio agio, per farmi sostenere la prova al meglio – racconta Alessia Marchi, della 5°B del liceo scientifico Luigi Valeriani, prima maturanda in assoluto del proprio istituto, il primo giorno –. I professori sorridevano e fuori mi aspettavano i compagni, quindi nonostante tutto il clima era molto positivo». Guardando indietro, «la didattica a distanza è stata molto pesante: la presenza di mio fratello o dei miei genitori mi distraeva. E fare lezioni la mattina e interrogazioni al pomeriggio era molto stancante». Nel futuro, invece, c’è «Matematica». (lu.ba.)
Tutte le interviste nel numero del Sabato sera del 25 aprile
Nella fotografia di Marco Isola/Isolapress, la prova di Alessia Marchi