«Andrea Costa, c’era una volt…A», parla l’ex tecnico Vitucci: «Imola tappa decisiva per me»
Domenica 2 giugno del 1996, la Reyer Venezia batteva Rimini in gara-5 del play-off, volando in una A1 che mai avrebbe giocato, per problemi economici. Alla guida del club oggi campione d’Italia c’era il tecnico di casa Fancesco Vitucci, che solo cinque giorni più tardi sarebbe diventato l’allenatore della Andrea Costa, che si era appena separata dal quinquennio firmato da Gianni Zappi.
Vitucci rilevò una Casetti posizionata al 24° posto del ranking italiano e, dopo cin- que stagioni una più positiva dell’altra, la lasciò nell’estate 2001, in A1 al 17° posto del basket nazionale. Oggi 57enne, «Frank» è il tecnico di Brindisi, ma volendo ripercorrere il quarto di secolo biancorosso in serie A, è lui che si merita un posto di grande preminenza. «Nello stesso giorno in cui, con grande piacere, sono stato eletto miglior coach del club imolese, è arrivata la notizia del suo riposizionamento in serie B. È stata una giornata più triste che gioiosa ma, visti gli ultimi anni, è la soluzione più logica».
Parlare ancora di Andrea Costa, dopo 20 anni che effetto ti fa?
«Piacevole, perché Imola è stata una tappa importante della mia vita e della mia carriera. Nella prima esperienza lontano da Venezia trovai un ambiente ottimo e il fatto di aver portato Imola dalla A2 alle Coppe europee e al play- off per due anni di fila e stato bellissimo. Peccato per l’ulti- ma stagione più problematica del previsto». (p.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 25 giugno.
Nella foto: Frank Vitucci, attuale allenatore di Brindisi in serie A