Boccone con stricnina nel giardino di casa, per fortuna il cane non l’ha mangiato
La pandemia ha cambiato radicalmente le abitudini degli italiani ma, purtroppo, non quelle di chi ancora oggi si diverte a spargere in giro bocconi avvelenati. Un fenomeno pericoloso sia per gli animali domestici che per gli esseri umani. L’ultimo caso si è verificato a Imola, in via Toscanini nel quartiere Pedagna, dove un uomo ha rinvenuto nel proprio giardino una fetta di cotechino contenente stricnina, sostanza letale dal colore biancastro.«I fatti risalgono a domenica 10 maggio – racconta l’uomo, che dopo aver contattato la redazione di sabato sera preferisce mantenere l’anonimato –. Erano le nove del mattino e, come ogni volta, ho accompagnato in giardino il mio cagnolino Pepito, un meticcio di 11 anni, per fare i suoi bisogni. Fortunatamente mi sono accorto in tempo della fetta di carne sospetta e l’ho presa prima che potesse anche solo annusarla».
Un paio di giorni dopo l’accaduto l’uomo ha portato il boccone all’Ausl di Imola che lo ha inviato per le analisi a Brescia presso la sede dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. «Il 18 giugno mi è arrivato il referto che parlava di stricnina» conferma.
A quel punto ha segnalato l’accaduto prima ai vicini che possiedono cani, poi alle guardie ambientali, alla polizia locale, che ha già fatto un’ispezione sul posto, e agli uffici dell’Informacittadino, perché «vorrei che tutti venissero a conoscenza del problema. Se nessuno fa niente i malviventi rimango- no impuniti e i nostri animali rischiano di morire». Per questo ha contattato anche l’avvocato imolese Alberto Padovani per sporgere querela verso ignoti per tentato avvelenamento. (da.be.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 25 giugno.
Nella foto: il meticcio Pepito nel giardino della sua abitazione