Riorganizzazione della sanità, Antonio Maestri e l”Ausl di Imola a capo dell’oncologia interaziendale metropolitana
Una nuova rete interaziendale oncologica metropolitana è stata attivata nei giorni scorsi dalle Aziende sanitarie di Bologna e Imola. Al vertice c’è Antonio Maestri, il direttore dell’Oncologia e capo del dipartimento medico-oncologico dell’Ausl di Imola. Si tratta di uno dei tasselli della complessiva riorganizzazione in atto della sanità metropolitana, e più in generale regionale.
Un riordino avviato già da qualche anno che ha visto nuovo impulso e alcuni aggiustamenti alla luce dell’epidemia da Coronavirus. Maestri gestisce e coordina personale (una ventina di professionisti) e risorse, sovrintende al governo delle attività cliniche ed assistenziali, ambulatoriali e dei percorsi diagnostico-terapeutici.
Il modello vede una relazione continua tra gli ospedali di Bologna nei quali saranno concentrate le tecnologie «pesanti» e le attività più specialistiche, e le strutture periferiche (a partire da Imola stessa, poi Vergato, Loiano, Budrio, Bentivoglio e San Giovanni in Persiceto), presso le quali verranno presi in carico i pazienti dei vari territorio, in una relazione continua con la rete delle cure palliative.
L’unificazione non comporta modifiche delle esistenti sedi di Day service oncologico ma vede una maggiore integrazione con le attività che si svolgono nelle Case della salute, dove si potranno prevedere somministrazioni di chemioterapia, controllo degli effetti tossici e programmazione dei follow up, che in parte saranno gestiti dai medici di medicina generale.
La rete garantirà l’invio dei pazienti ai diversi centri di riferimento per patologia, supporterà i centri ad alta specializzazione nel gestire i trattamenti oncologici eseguibili sul territorio ed assicurerà ai pazienti in fase avanzata di malattia risposte appropriate il più vicino possibile al proprio domicilio. (r.cr.)
Nella foto Antonio Maestri col camice bianco davanti al triage esterno del pronto soccorso di Imola