Coronavirus, a Imola rimangono 7 positivi. Nel bolognese alcuni focolai familiari. Da domani via libera ai Centri diurni e ai nuovi inserimenti nelle case di riposo
Fine settimana senza alcuna variazione di contagi e guarigioni sul fronte Coronavirus nei dieci comuni del circondario di Imola. Ad oggi rimangono solo 7 casi ancor attivi: 3 a Medicina, 2 ad Imola, 1 a Dozza ed 1 residente fuori territorio. Il totale delle persone positive refertate dall’Azienda usl di Imola dall’inizio dell’epidemia è di 402; i morti sono stati 39.
Nel resto dell’Emilia Romagna continuano a registrarsi alcune decine di positivi ogni giorno: molti sono asintomatici individuati durante gli screening voluti dalla Regione sulla popolazione, altri riguardano alcuni focolai familiari individuati e tracciati. In particolare, nella provincia di Bologna dove ieri erano riconducibile a ciò 9 dei 28 nuovi casi e oggi 14 su 24. Il totale in regione è salito così a 28.221, ma continua comunque a scendere il numero dei malati effettivi (ancora positivi) oggi a quota 1.172. I pazienti in terapia intensiva sono 12, quelli ricoverati negli altri reparti Covid 131. Purtroppo, si registrano anche nuovi decessi, complessivamente, i morti per e con Covid-19 sono arrivati a quota 4.231 in Emilia Romagna.
Questo non toglie il procedere della nuova normalità dopo l’epidemia. Da domani la Regione ha disposto la ripresa delle attività anche per i Centri diurni per anziani, così come sono state definite le modalità per consentire l’accesso di nuovi ospiti e pazienti alle strutture residenziali per anziani e per persone con disabilità. Uno dei settori più delicati, vista la fragilità dell’utenza particolarmente a rischio col virus. Si completa così il percorso avviato la settimana scorsa con la riprese delle visite dei famigliari, seppure con nuove modalità stringenti per scongiurare contagi indesiderati (ad esempio acceso uno per volta e su appuntamento, incontri preferibilmente all’esterno).
Ovviamente, così come accaduto per le visite dei famigliari, anche per Centri diurni e nuove ammissioni le strutture dovranno organizzarsi. Le Linee guida regionali prevedono, tra le altre cose, attività individuali o in piccoli gruppi (massimo 7 persone) ma potrà essere programmata l”apertura anche nei fine settimana e nel periodo estivo ed essere ampliata la fascia oraria giornaliera. I Centri diurni contigui ad una struttura residenziale dovranno assicurare la completa separazione strutturale e organizzativa per poter riaprire.
Tra le principali misure da adottare per i nuovi inserimenti nelle case di riposo accreditate, invece, c’è l’obbligo, 2-3 giorni prima dell’ingresso, di effettuare il tampone naso-faringeo per il Covid-19, e una valutazione clinica per verificare l’assenza di sintomi. Inoltre, occorre prevedere una zona dove il nuovo ospite osserverà una sorta di “isolamento” di 14 giorni con tutte le accortezze del caso prima di partecipare alle normali attività.
Nelle strutture non è consentito l’accesso ad ospiti Covid-19 ancora “attivi” ad eccezione delle “cra Covid” o strutture residenziali individuate a livello territoriale per questo scopo. (l.a.)
Nella foto tamponi nell”area drive-through davanti al pronto soccorso a Imola