Allerta di Libera: «Gioco d’azzardo e debiti non scompaiono col virus»
«Durante il lockdown, sicuramente molti giocatori patologici si sono riconvertiti on-line, perché la chiusura delle sale non significa che abbiano smesso di giocare». A lanciare l”allarme è Daniele Fabbri, volontario dell’associazione Libera che coordina l’attività dello Sportello antiusura e antiracket del Circondario di Imola.
Le difficoltà economiche provocate dalla chiusura di negozi e aziende preoccupa sul fronte dei rischi di infiltrazioni di criminalità organizzata o usura? «Nel momento in cui è emersa la crisi economica abbiamo subito cercato di sensibilizzare sui rischi che le lentezze burocratiche nell’erogazione dei sussidi facilitassero il ruolo delle mafie, se non c’è una risposta rapida e importante dello Stato nell’avvicinare le persone in difficoltà. Tra qualche mese capiremo se le nuove richieste di accesso allo Sportello saranno legate alla situazione causata dal Coronavirus».
Dal luglio dello scorso anno, inoltre, lo Sportello non si rivolge più esclusivamente alle persone con sovraindebitamento o vittime di racket, «ma anche ai commercianti che hanno bisogno di una consulenza per rescindere i contratti con i gestori delle slot machine», ricorda Fabbri. (l.a.)
Nella fotografia (tratta dalla pagina Facebook del presidio di Imola di Libera), Daniele Fabbri e i ragazzi con don Ciotti