Lydia, «paziente uno» di Montecatone, racconta il coronavirus: «Sulla mia strada ho trovato degli angeli»
«Covid-19 è stato un disastro, ma almeno sulla mia strada ho trovato degli angeli». Lydia Golia, paziente uno del Montecatone Rehabilitation Institute, sintetizza così l’esperienza che ha vissuto da quando, nella notte fra il 19 e il 20 marzo (giorno del suo settantesimo compleanno), un tampone certifica la sua positività al coronavirus.
«Al Sant’Orsola, dove sono rimasta una ventina di giorni, la diagnosi è stata di polmonite bilaterale – racconta Lydia, che fortunatamente non è mai entrata in terapia intensiva –. Ero seguita da personale altamente qualificato, disponibile, attento. Ho avuto tanta paura, ho temuto per la mia vita. È stata dura, un’esperienza dolorosa sia fisicamente sia psicologicamente».
L’11 aprile Lydia è rientrata nel reparto Covid19 di Montecatone. E dopo una ventina di giorni di isolamento la situazione è cambiata: il virus non c’era più ed è ricominciata la riabilitazione: «La mattina mi dedico alla ginnastica respiratoria – aggiunge -. Sto bene ma è preferibile continuare per espandere i polmoni, perché più si espandono meglio è. Inoltre, sono impegnata con la terapia occupazionale che mi aiuta a compiere di nuovo gesti ed azioni in autonomia». (r.cr.)
Nella foto: Lydia Golia